“Siamo stati aggrediti da un cane e minacciati di morte da un “presunto” parcheggiatore abusivo per un posto auto”. L’episodio è avvenuto martedì a Torre a Mare. A raccontare gli eventi, tramite un post sui social, il malcapitato che chiede l’intervento del sindaco Decaro: “Erano le 21 circa, io e mia sorella avevamo lasciato l’auto nel parcheggio pubblico adiacente il ristorante Transatlantico, tra via Paolo Gargano e Via Trulli. Un uomo tra i 50 e i 60 anni, con canotta, pantaloni corti, capelli radi e occhiali, accompagnato da un cane di grossa taglia e senza museruola si è avvicinato a noi e ci ha ordinato di spostare la macchina, perché doveva fare spazio ad un’altra auto.
La nostra auto – precisa l’utente – era regolarmente parcheggiata, senza quindi occupare due posti o altro, ci siamo rifiutati. L’individuo ha insistito, continuando a seguirci mentre cercavamo di raggiungere la piazza ed è passato dopo pochi istanti a insulti e, peggio ancora, minacce di morte. Il grand’uomo continuava a far avanzare il cane (che iniziava ad agitarsi e abbaiare, vista l’atmosfera) verso di noi, e gli ho quindi intimato di smettere di seguirci, altrimenti avrei chiamato un numero di emergenza. Specifico che eravamo ormai lontani dal parcheggio, ma l’uomo continuava a seguirci.
Nel momento in cui ho portato il telefono all’orecchio- continua nel racconto il cittadino- ha alzato il passo e mi ha nuovamente minacciato di morte, intimandomi di non chiamare nessuno e quindi sguinzagliando il cane contro di noi: “io ti uccido” (lo ha detto in dialetto barese, ndr). Il cane ha fatto un balzo su mia sorella, che fortunatamente ha subito solo un paio di graffi superficiali causati dalle zampe dell’animale”.
Il racconto continua: “Siamo riusciti ad allontanarci dall’individuo e dal suo cane e chiamare il 112 solo grazie a un gruppo di giovani donne con i loro figli (che ringrazio, di cuore, per il loro coraggio), che hanno praticamente circondato il soggetto difronte alla pro loco, gridandogli di smetterla, e permettendoci di raggiungere la piazza.
Purtroppo, all’arrivo delle forze dell’ordine, l’aggressore si era ormai dileguato, e non c’è stato quindi modo di identificarlo. Da riflettere su una delle frasi che ci ha rivolto: “Io sto qui da trent’anni”. Chissà, se nessuno fosse intervenuto, come sarebbe andata a finire. Più che altro per la presenza dell’enorme cane del personaggio in questione, che già aveva iniziato ad attaccare”. Il cittadino chiede quindi al sindaco “può, ancora oggi, una città, una società civile e basata sui valori della legalità, accettare che avvengano episodi simili e che rimangano impuniti?”.
(Foto archivio)