A Bari troppe aggressioni da parte di cani liberi di grossa taglia, molte volte senza microchip, alcuni abbandonati e altri di proprietà ma non sorvegliati dai padroni. Tanti gli episodi come quello del 19 febbraio quando un pitbull aggredì una bambina e un ciclista in zona Parco dei principi. Da qui la necessità del Comune di arginare il fenomeno delle aggressioni, da parte soprattutto delle cosiddette specie molossoidi (bulldog, rottweiler) o Ttb (American Pitbull Terrier , Staffordshire Bull Terrier , American Staffordshire Terrier , Bull Terrier , Stuffawler, Monster Blue , Colby, Mexican Pitbull, Red Nose, Gamer), “atteso – si legge in una delibera della giunta comunale – che tali esemplari possono costituire pericolo per l’incolumità dell’uomo e, in particolare, dei bambini”.
La cattura di questi esemplari comporta maggiori oneri di custodia nelle strutture comunali per l’impossibilità della convivenza di razze particolarmente aggressive con gli altri animali. Ciò determina la diminuzione dell’effettivo numero di animali ospitabili nelle strutture e, pertanto, il ricorso a strutture private più costose.
Da qui la necessità di promuovere una corretta gestione degli animali con due progetti. Il primo riguarda l’attività di vigilanza e controllo che dovrà essere affidata ad un soggetto (con bando) che dovrà occuparsi del monitoraggio del territorio per ridurre il fenomeno del randagismo. Ma non solo. Il privato dovrà controllare la presenza di microchip/tatuaggi sui cani padronali e randagi. I controlli dovranno essere rivolti nei confronti di cani molossoidi e TTB. Previste sanzioni in caso di violazione delle leggi connesse all’obbligo di microchippatura ed iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione regionale.
Il privato si dovrà occupare del controllo dello stato di salute in particolare nei casi di sospetti maltrattamenti e/o cani detenuti a catena. Gli animali privi di microchip dovranno essere fotografati ed accalappiati, secondo le usuali procedure, allertando la sala operative della Polizia Locale di Bari. Non dovranno essere accalappiati cani rinvenuti al di fuori del territorio comunale e cani privi di microchip ma il cui detentore sia sul posto.
Le attività saranno svolte per le vie del territorio comunale di Bari e, in particolare, presso i
siti maggiormente interessati da tali fenomeni, con particolare riguardo “alle zone periferiche, ai quartieri problematici, ai capannoni industriali, alle attività agricole, alle aree
occupate abusivamente, o comunque alle aree rurali, anche facendo seguito alle segnalazioni pervenute”, si legge nella delibera.
Il secondo progetto riguarda l’incentivazione di sterilizzazioni per i cani di proprietà dei cittadini residenti nel Comune di Bari, su base volontaria degli stessi proprietari.
Per il progetto 1 è prevista l’erogazione di un contributo per un importo massimo annuale di 5mila euro, da rimborsare all’associazione/raggruppamento nei limiti dell’80% delle spese sostenute e documentate. Stesso stanziamento per il secondo progetto. (foto repertorio free pik)