L’Agenzia di Coesione ha pubblicato ieri il decreto che ammette definitivamente a finanziamento (a valere su risorse del PNRR), le 27 proposte di innovazione nella ricerca nel Sud Italia, assegnando il primo posto al progetto “Ecosistema di innovazione ARIS”, candidato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in partenariato con Invimit e Comune di Bari, per un importo di 20 milioni di euro.
Il bando, gestito in due step progettuali dall’Agenzia (ideazione preliminare e progettazione esecutiva), aveva come finalità quella di sostenere la nascita di nuovi poli dell’innovazione e della ricerca nel Mezzogiorno attraverso la rigenerazione di aree urbane abbandonate o dismesse, per promuovere lo sviluppo di capitale umano altamente qualificato, la ricerca multidisciplinare, la creazione e l’attrazione di imprese innovative, dentro una logica collaborativa tra università, centri di ricerca, imprese e amministrazioni pubbliche.
Oltre un anno fa, il cantiere era stato allestito, ma nel gennaio 2021, si era arenato tutto. A provocare lo stop problematiche relative alla burocrazia e ai rallentamenti dovuti all’emergenza sanitaria. C’è voluto infatti quasi un anno per validare il progetto esecutivo e poter dunque procedere. Oggi, carte alla mano, l’Invimit, società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, proprietaria di parte dell’edificio, ha infatti ottenuto i fondi del Pnrr per lavori del valore di circa 36 milioni di euro.
Il progetto ARIS, in particolare, prevede la realizzazione della nuova sede dell’Area di ricerca del CNR di Bari – con i suoi 17 istituti e 6 dipartimenti tematici di ricerca una delle più importanti del CNR a livello nazionale – presso una porzione del complesso immobiliare della ex Manifattura Tabacchi, a cura di Invimit su mandato del CNR, titolare della misura e destinatario dei fondi. L’idea è quella infatti di aggregare le diverse realtà scientifiche dell’Area di ricerca di Bari, attualmente disperse nella città, in un’unica sede di prestigio, qual è la ex Manifattura dei Tabacchi, per favorire la collaborazione multidisciplinare e la contaminazione, facilitare lo scambio di idee e di competenze tra i ricercatori (fisici, chimici, esperti di ICT, agronomi, ingegneri), utilizzare la prossimità ai centri per l’orientamento al lavoro e agli incubatori/acceleratori di impresa del Comune (Porta Futuro I e II), favorire il trasferimento di conoscenze dalla ricerca all’impresa e riposizionare il CNR nella città e nella regione come centro di eccellenza in materia di ricerca, sviluppo e promozione di conoscenza.
Il nuovo Campus ospiterà 180 laboratori di sperimentazione e quasi 1.000 ricercatori, oltre a laboratori, biblioteche, aule e centri di elaborazione dati. Al suo interno si svolgeranno attività di ricerca ma anche di formazione e consulenza tecnologica alle imprese, nonché attività di disseminazione e sensibilizzazione alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) rivolte alle scuole e alla comunità. Nello specifico, il progetto riguarda la Fase 1 di un’idea progettuale più ampia e contempla il recupero di una superficie lorda pari a 19.333 mq – all’interno dell’ex Manifattura dei Tabacchi – in cui collocare 16 istituti dell’Area di ricerca di Bari.
L’intervento riguarda nello specifico i settori A – B – B’ – C – D – E – F – G del complesso immobiliare (cfr. mappa in allegato) che nell’insieme formano un quadrilatero con due ampie corti interne. I corpi B – B’ sono prospicienti via Libertà, i corpi A e G si affacciano su via Crisanzio, mentre quelli C ed E su via Nicolai. La superficie netta calpestabile di questi edifici è pari a 15.539,03 mq, di cui il 65% (10.041,63 mq) sarà destinato a laboratori e uffici dell’Area di ricerca di Bari, il 5% (830,16 mq) a servizi comuni dell’area (es. strumentazione comune) e open space e il 30% (4.667,24 mq) a connettivi, vani tecnici e servizi. Le aree interessate dall’intervento, attualmente inutilizzate, sono di proprietà (dal 2013) del Fondo i3 Università gestito da Invimit Sgr Spa e versano in uno stato di abbandono e degrado.
Il progetto esecutivo della Fase 1 prevede, inoltre, la realizzazione di un parcheggio di superficie (nell’area antistante l’ingresso su via Ravanas, settore 6 (cfr. mappa) per soddisfare il fabbisogno di standard urbanistici sorti in relazione al cambio di destinazione di queste aree. La superficie da destinare a parcheggio è pari a 2.450 mq ed è di proprietà di Invimit. “Il progetto ARIS, coordinato e realizzato con CNR e Invimit, rappresenta una straordinaria opportunità per il quartiere Libertà e per la città intera e siamo particolarmente orgogliosi del risultato conseguito in sede di valutazione – ha commentato il sindaco Antonio Decaro – perché avvalora il nostro programma di rigenerazione urbana del Libertà attraverso gli spazi pubblici e la conoscenza, avviato nel 2016 con il Piano Periferie e proseguito con il PON Metro attraverso misure di riattivazione culturale, sociale ed economica. Le scadenze imminenti del PNRR influiscono positivamente sull’attuazione del cantiere del CNR nella ex Manifattura dei Tabacchi che nei prossimi mesi prenderà corpo restituendo fiducia ai residenti e rafforzando il corso di rinnovamento. L’insediamento al centro del quartiere di una funzione di pregio come il Campus CNR produrrà impatti socio-economici e culturali significativi sul commercio, sul lavoro giovanile, sulla cultura, sulla conoscenza. Per noi il CNR è già un partner strategico nelle numerose progettualità che condividiamo e nelle azioni positive di sensibilizzazione che promuove in favore della cittadinanza. Questa rappresenta un’opportunità imperdibile perché il CNR diventi un agente di trasformazione nel cuore delle nostre politiche di sviluppo urbano” – ha concluso.
“Il progetto per la valorizzazione della Ex Manifattura Tabacchi di Bari che abbiamo candidato insieme al Cnr e al Comune di Bari – ha dichiarato Nuccio Altieri Presidente di Invimit Sgr spa – si è classificato primo tra le 27 proposte di innovazione nella ricerca nel Sud Italia che l’Agenzia per la Coesione e il Ministero del Sud ha ammesso definitivamente a finanziamento con fondi Pnrr, assegnando al compendio barese un contributo di 20 milioni di euro. È un grande riconoscimento per la determinazione e il lavoro di squadra con il quale stiamo portando avanti questo straordinario progetto, per realizzare nel quartiere Libertà di Bari uno dei più importanti e moderni centri di ricerca del Paese. La ristrutturazione e il migliore utilizzo di grandi immobili pubblici abbandonati, rappresentano un grande volano di sviluppo economico per il mezzogiorno d’Italia, ma anche un decisivo passo avanti nella rigenerazione urbana e nella sicurezza delle aree urbane in cui questi immobili insistono. Un immobile chiuso porta degrado mentre la riapertura porta invece, lavoro, sicurezza e ricchezza. Questo faremo in tempi brevi a Bari a partire dal prossimo autunno con l’affidamento dei lavori di restauro dell’ex manifattura. Ringrazio il Ministro Carfagna per la grande e positiva attenzione dedicata a questo importante settore e anche tutta la struttura di Invimit e l’amministratore delegato Giovanna Della Posta per aver dimostrato ancora ancora una volta capacità e efficienza. La sfida dell’utilizzo dei fondi pnrr nei tempi più rapidi, richiede alta specializzazione e professionalità che Invimit sta mettendo a disposizione del Paese, a Bari come in altre città italiane” – ha concluso.