La Corte suprema statunitense abolisce la sentenza che riconosceva l’aborto come un diritto costituzionale. In particolare, la Corte suprema, ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Usa.
Da adesso in poi, i singoli Stati, saranno dunque liberi di applicare le proprie leggi in materia. La decisione è stata presa da una nel caso “Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization”, in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso, nello specifico, era stata l’unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l’aborto. A deciderlo una Corte divisa con 6 voti a favore e 3 contrari.
Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. Per l’America, indubbiamente, ci saranno diverse conseguenze nei prossimi mesi. Il divieto di aborto è infatti atteso ad entrare in vigore in 13 stati americani già nei prossimi 30 giorni. Si tratta nello specifico di stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull’aborto legandole all’attesa decisione della Corte suprema. Da oggi, di fatto, la situazione è nettamente capovolta e permetterà ai 13 stati di vietare l’aborto in 30 giorni, fatta eccezione per i casi in cui la vita della madre è in pericolo.
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