Le forze ucraine hanno ricevuto l’ordine di ritirarsi dalla città strategica di Severodonetsk, nella regione dell’Ucraina orientale di Lugansk. Lo ha scritto su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Sergiy Gaidai, dopo settimane di duri combattimenti contro i russi nella città.
Da Mariupol, intanto, arriva un allarme sanitario. La città, occupata dalle forze armate russe, è “sull’orlo di una catastrofe epidemiologica”. Lo ha detto il sindaco Vadym Boychenko, aggiungendo che “la città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9.000 tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie.
Si stanno diffondendo – ha aggiunto – malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c’è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto”.
Nelle scorse ore, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ha definito la visita a a Kiev di Macron, Draghi e Scholz “il punto di svolta per la candidatura dell’Ucraina nell’Unione Europea. Prima di allora la situazione era molto fragile. Il presidente francese Emmanuel Macron – ha aggiunto – ha svolto un ruolo molto importante. L’elenco degli scettici era noto da molto tempo: i Paesi Bassi, la Danimarca, la Svezia, il Portogallo. La Germania era in questo gruppo”.
Intanto Zelensky ringrazia l’Italia: “L’Italia è al nostro fianco. Grazie mille, signor primo ministro! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i principi delle persone perbene sono davvero il fondamento dell’Europa”.