Importiamo più prodotti agricoli di quanti ne esportiamo. In altre parole, le produzioni agricole pugliesi non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno alimentare dei consumatori. La bilancia commerciale della Puglia, infatti, è negativa per 22,2 milioni di euro. A fronte di prodotti agricoli esportati per un valore complessivo di 207,8 milioni di euro, ne importiamo per ben 230 milioni. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Economico CIA-Agricoltori Italiani Puglia.
“Il conflitto ucraino”, si legge nella nota dell’organizzazione sindacale degli agricoltori, “si sta rivelando particolarmente penalizzante: non esportiamo più verso la Russia e l’Ucraina. Si tratta di due enormi mercati. Soprattutto quello russo che, per noi, ha sempre rappresentato numeri importanti, basti pensare ai nostri prodotti d’eccellenza, al vino naturalmente, ma anche all’olio extravergine di oliva e altre produzioni in cui la Puglia primeggia per quantità e qualità. Fare a meno di quei mercati, restringe i consueti canali di esportazione per centinaia di aziende agricole”.
Non è un caso, dunque, che la bilancia Puglia-Russia risulti negativa per 9,2 milioni di euro e quella Puglia-Ucraina per ben 36,2 milioni di euro. A parziale ‘contrappeso’ positivo del dato in decrescita delle nostre esportazioni verso Russia e Ucraina, fortunatamente ci sono i numeri e gli scambi con i Paesi dell’area mediterranea, l’Africa settentrionale e i Paesi dell’Opec, vale a dire quelli che esportano petrolio come l’Arabia Saudita e l’Iraq. In questo caso, la Puglia registra una tendenza positiva, con flussi di prodotti e di merci che rafforzano l’export pugliese, facendo del ‘made in Puglia’ un brand che sempre più spesso è capace di varcare i confini nazionali e quelli europei.
“Per questo motivo”, si legge ancora nella nota dell’organizzazione, “CIA Agricoltori Italiani Puglia sta lavorando da anni, con intensità crescente, a progetti di cooperazione internazionale ed a programmi e azioni che favoriscano l’internazionalizzazione e la digitalizzazione delle nostre imprese. Fondamentale, anche in questo senso, è lavorare all’aggregazione, favorire la nascita di cooperative, Organizzazioni di Produttori, consorzi e distretti per aumentare le nostre capacità di trovare nuovi mercati”.
L’approfondimento sul commercio estero dei prodotti agroalimentari pugliesi intende fornire agli operatori del settore un supporto, al fine di comprendere le principali dinamiche con i Paesi partner. Il primo trimestre di quest’anno, tutto sommato, risulta meno negativo delle previsioni. Nello stesso periodo del 2021, la bilancia commerciale fu negativa per ben 57,9 milioni di euro. Si registra, dunque, un lieve, seppur insufficiente, miglioramento del deficit della bilancia agroalimentare.