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Bari, Torre Quetta “boicottata”: c’è poca gente, la stagione non decolla

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Gio, 16 Giugno 2022 - 16:00
Torre Quetta, atto vandalico associazione Kite surf

Sono le 21 circa. Il sole lentamente scompare all’orizzonte. La temperatura è mite. Il maestrale dei giorni scorsi è “calante”. I chioschi sono accesi e dietro ai banconi si sistemano le ultime cose in attesa dei clienti. Pochi per la verità. Perché contro ogni pronostico a Torre Quetta, il passeggio va a singhiozzo. Finiti i tempi della ressa degli anni scorsi. Gli stessi che hanno fatto prendere coraggio a otto imprenditori (già provati dalle chiusure del Covid), a investire 60mila euro per una stagione (per giunta iniziata a fine maggio).

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A Torre Quetta la ressa non c’è. A parte il weekend quando le file ai chioschi sono appena più affollate. In compenso ci sono gruppi che si arrangiano sulla spiaggia con tanto di borse frigo, tavolini e sedie. Per carità, tutto legale. Certo la cattiva pubblicità delle prime settimane non ha giovato. La birra a 5 euro (che poi è una 0,40 alla spina che notoriamente ha un prezzo differente). Tanto meno la storia dei due tè a sette euro (si tratta in realtà di un prodotto biologico servito al tavolo). Insomma a ben vedere sembra proprio che l’operazione Torre Quetta non sia piaciuta ai baresi. Ma perché? Davvero i prezzi sono più alti rispetto al resto della città? A ben vedere no

Immaginiamo di sederci al tavolo di un noto bar di Poggiofranco e chiediamo un tè freddo con granita, una granita al limone e due biscotti. Scontrino alla mano: 15 euro. Nella sostanza il tè è costato 4 euro (e non è neanche biologico). In un ristorante a Torre a mare una pizza, due antipasti (con due bruschette, una coppetta di olive, due alici fritte, dieci cozze gratinate, quattro gamberetti fritti, una piccola “scattata” (costata 24 euro per intenderci) e una bottiglia d’acqua (costata 2 euro e 50 ) il conto da pagare è di 45 euro.

La pizza a Torre Quetta costa 7 euro. Non poco ma neanche tanto rispetto alla media. Insomma mangiare davanti al mare a questo giro non ha funzionato. E, se se ne chiede conto, torna come un tormentone la storia della Peroni, della birra a 5 euro. La stessa che, allo stesso prezzo, viene servita in quasi tutti i quartieri della città.

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