I referendum sulla Giustizia e sull’abolizione della legge Severino finisce con un nulla di fatto. Secondo i dati del Viminale, infatti, l’affluenza supera di poco il 20 per cento: 20,9% (la soglia minima da raggiungere per la validità della consultazione è 50 per cento più uno degli aventi diritto).
Quanto ai risultati, su due dei cinque quesiti la vittoria del sì non è schiacciante come si poteva immaginare. Sull’abolizione della legge Severino il no raggiunge quota 45,9 per cento. Sui nuovi limiti alla carcerazione preventiva il 43,7 per cento. Larga, invece, la maggioranza dei sì sugli altri quesiti: 75% di sì alla separazione delle funzioni dei magistrati; 73% sul diritto di voto agli avvocati nella valutazione dei magistrati; 73% anche per l’abolizione delle firme per le candidature al Csm.
Per quanto riguarda i referendum, per i quali non è stato raggiunto il quorum, l’affluenza nei 257 comuni pugliesi è stata del 21,37%. La provincia in cui si è votato di più è quella di Taranto, con il 34% dell’affluenza. Questi i dati nelle altre province: Bari: 23,02% ; Bat: 28,82%; Brindisi: 9,87%; Foggia: 12,18%; Lecce: 18,63%.
Incandidabilità dopo condanna: 49,33 per cento (Si); 50,67 per cento (50,67 per cento). Limitazione misure cautelari 51,19 per cento (Si); 48,81 (No); Separazione funzioni dei magistrati 69,21 per cento (Si); 30,79 per cento (No); Membri laici consigli giudiziari 66,37 per cento (Si); 33,63 per cento (No); elezioni componenti togati Csm 67,10 per cento (Si), 32,90 per cento (No).