Puglia terra di eccellenze nell’ambito della ricerca a livello scientifico, sia internazionale, sia mondiale, ma c’è bisogno di “rientro dei cervelli”. E’ quanto emerge dai dati estrapolati da una classifica dei ricercatori pugliesi nel ranking di Stanford in cui sono presenti le cinque università pugliesi. Il ranking, va sottolineato, è frutto di una ricerca complessa che analizza moltissimi dati, tra questi le pubblicazioni su riviste scientifiche e il numero di citazioni negli articoli scientifici tramite l’indice H, utile per quantificare l’impatto scientifico di un autore.
In totale, sono circa cento i nomi presenti a livello mondiale (Qui la classifica), circa il 2% se si calcola che all’interno del rank sono presenti almeno 600mila personalità oggi impegnate in tutte le università del mondo. In Puglia, spiccano alcuni nomi, tra questi sicuramente Domenico Ribatti, 2445esimo a livello mondiale e tra i primi 20 in Italia. Ma non solo, tra le personalità di spicco ci sono anche il rettore Poliba Cupertino (tra i migliori rettori al Sud), Giorgio Parisi (premio Nobel e 12esimo nella classifica italiana), Domenico Otranto, ex presidente mondiale dell’associazione veterinari, Umberto Berardi, neo acquisto del Politecnico di Bari (il più giovane ordinario d’Italia), e ancora Michele Ciavarella (Poliba) e Nicola Decaro (Uniba) fratello del sindaco di Bari. Di meno, ma comunque presenti le donne. Tra loro, spicca Luisa Torsi, (Uniba) vice presidente del Consiglio Scientifico del Cnr e vincitrice di diverse medaglie importanti. Dati positivi emergono anche dalla classifica Single Year 2020 (qui il link), all’interno della quale ci sono nomi di giovani ricercatori promettenti. Il rank pugliese vede 145 nomi, tra loro Giovanni Schiuma, della Lum, ma ci sono moltissimi altri nomi riguardanti le altre università pugliesi.
Di eccellenze, ma anche di “fuga dei cervelli” si è parlato nel corso del convegno di Tis-Apulia, un’associazione fondata nel 2018 che ha come obiettivo quello di creare un network di scienziati affermati o emergenti con caratteristiche di eccellenza. “Siamo circa 200 – ha commentato Michele Ciavarella, ricercatore e fondatore del gruppo Tis Apulia – ma abbiamo verificato che in Puglia siamo indietro rispetto alla media italiana. Abbiamo bisogno di rientro di cervelli in regione, magari, come spiegato anche dal rettore Cupertino, anche tramite cofinanziamento dalla Regione, verso tutti i settori scientifici e non solo. Purtroppo moltissimi giovani preferiscono andare a studiare al Nord, così come molti studenti che studiano qui in Puglia, tramite programmi universitari, hanno l’opportunità di fare esperienza fuori e poi, la maggior parte delle volte, finiscono per non tornare più. C’è bisogno di un maggior investimento da parte della Regione” – ha sottolineato.
Necessità che si fa sempre più pressante soprattutto per via del contesto che vede la Puglia migliorare di giorno in giorno. È di qualche giorno fa la notizia dei dati sulle università italiane che risultano in discesa nel più importante ranking QS mondiale, mentre il Politecnico, invece, è migliorato di circa 100 posizioni. Un dato importante se si considera il confronto con altre eccellenze italiane, tra cui il Politecnico di Milano (sceso dalla 142esima posizione alle 139esima). Il Politecnico di Bari, in particolare, è passato dalla posizione 701-750 a 591-600. Solo nel 2020 era 800-1000 posizionamento.
E’ una delle ragioni per cui, i ricercatori, anche secondo quanto emerso dall’ultimo convegno Tis Apulia, chiedono al presidente della Regione maggiore riguardo nei confronti del settore affinché possa continuare a crescere e a vedere, soprattutto, rientro dei cervelli e non più fughe. “A Emiliano – prosegue Ciavarella – chiediamo un’occasione di incontro e magari un premio simile a quello della Lombardia, con una lista di scienziati top italian simile. Sarebbe un modo per avvicinare i cervelli in fuga, ma anche per accendere i riflettori sul settore. Vorremo, inoltre, un finanziamento per migliori ricercatori in Puglia, sul modello erc, anche piccolo, 200k eu, magari per i migliori dieci progetti, diviso tra giovani e meno giovani. Tante richieste sono emerse nel corso del convegno Tis Apulia, dove abbiamo discusso del tema. Noi ricercatori ci teniamo a fare gruppo, non solo alle graduatorie, lavoreremo affinché le cose possano migliorare” – ha concluso.