A Bari l’attivazione del servizio di bike sharing, a marchio Vaimoo, continua ad accumulare ritardi. Oltre otto mesi dalla data inizialmente annunciata dal Comune di Bari (entro ottobre 2021), poi il rinvio per la primavera 2022. Ma si dovrà attendere ancora.
Tutto è legato dell’iter procedurale per le autorizzazioni della Soprintendenza, necessarie alle installazioni di 35 impianti pubblicitari cittadini che l’azienda pugliese userà per autofinanziarne il progetto di mobilità condivisa.
Infatti oltre alle rastrelliere tech per lasciare i mezzi, Vaimoo dovrà posizionare i totem pubblicitari anche in zone di pregio urbanistico, come in prossimità di piazza del Ferrarese e via Sparano. L’investimento complessivo sarà di oltre 2 milioni di euro a cui si aggiungeranno quattro milioni di euro per la manutenzione. E secondo gli accordi tra azienda e amministrazione comunale, sarà garantito il canone corrisposto dal Comune di 60mila euro l’anno e altri 700mila euro una tantum.
Non ci sono quindi tempi certi per l’attivazione delle 42 postazioni diffuse sul territorio comunale con la disponibilità di 230 biciclette muscolari e 80 elettriche.
Il capoluogo pugliese ci riprova dopo i fallimenti del bike sharing sotto la guida dell’ex sindaco Michele Emiliano. Intanto i cittadini tornano a chiedere la rimozione dalle strade delle vecchie stazioni, a cominciare da quella in corso Italia. “Sindaco Antonio Decaro potrebbe far rimuovere questo pericoloso scempio dai marciapiedi”, l’appello sui social.
In base alle prime anticipazioni, il noleggio dei mezzi potrà avere le stesse tariffe individuate dai gestori del monopattino in sharing (1 euro lo sblocco + 15 centesimi al minuto), con la previsione di avviare campagne di abbonamenti per determinate categorie di utenti. Le stesse biciclette sono già presenti a Copenaghen, Rotterdam e Stoccolma.