“Nei Pronto soccorso pugliesi mancano almeno 90 medici, pari al 40% del fabbisogno complessivo calcolato per il triennio 2020-2022, secondo il quale nelle strutture analizzate sarebbero necessari 225 camici bianchi”. La denuncia è del sindacato dei medici di Puglia, Cimo.
“Un numero in ogni caso sottostimato, poiché non tiene in considerazione i Pronto soccorso di Foggia e le strutture spoke. Inoltre, bisogna aggiungere che tre dei medici in servizio andranno in pensione o si dimetteranno entro giugno – si legge ancora la nota – 25 hanno contratti a tempo determinato che – questa è l’ultima novità che arriva dalla Giunta regionale – non verranno rinnovati. Il blocco delle assunzioni appena stabilito dall’assessore regionale alla sanità Rocco Palese e dal direttore del dipartimento salute Vito Montanaro impedirà dunque anche la sostituzione – non è dato sapere fino a quando – dei dimessi e dei pensionati, e renderà impossibile coprire quei buchi d’organico che rendono la vita impossibile ai (pochi) medici in servizio e ai (tanti) pazienti che necessitano di aiuto in Pronto soccorso, destinati a interminabili attese”.
Le situazioni più gravi emerse dall’analisi di CIMO Puglia, si registrano a Barletta, dove sono 13 i medici che mancano, e a Brindisi, dove servirebbero 12 medici in più. L’unico Pronto soccorso della Regione a rispettare il fabbisogno è Bisceglie, dove risultano in servizio tutti i 12 medici ritenuti necessari, sebbene tre di questi siano assunti a tempo determinato e destinati quindi a rimanere a casa alla scadenza del contratto. Alcuni dei medici in servizio nei diversi Pronto soccorso della Regione, tra l’altro, sono specializzandi o hanno studiato specialità diverse dalla Medicina d’Emergenza-Urgenza.
«Il blocco delle assunzioni, stabilito dall’Assessore ignorando ancora una volta qualsiasi tipo di confronto con le sigle sindacali, è l’ultimo affronto a medici e professionisti sanitari – commenta Arturo Oliva, segretario CIMO Puglia -. La carenza di personale è grave in tutti i reparti ospedalieri, ma non si può continuare ad ignorare quello che sta accadendo nei Pronto soccorso: i colleghi sono costretti a turni massacranti che mettono a rischio la sicurezza delle cure. E se le ferie estive, cui il personale sanitario stremato da due anni e mezzo di emergenza sanitaria ha pieno diritto, non potranno che peggiorare la situazione, gli accessi in Pronto soccorso continueranno ad aumentare, considerato l’arrivo di migliaia di turisti. E non è immaginabile chiedere ancora una volta un sacrificio ai medici. Siamo stanchi, e rimaniamo basiti davanti a queste decisioni, che ci costringono a proclamare lo stato d’agitazione. È questo il modo con cui la Regione intende frenare l’inarrestabile fuga dal Servizio sanitario e, in particolare, dai Pronto soccorso? CIMO non farà alcuna concessione: pretendiamo il rispetto dei diritti dei medici».
A seguire, i risultati dell’analisi CIMO Puglia: