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Anche Bari manifesta contro il carovita: venerdì la protesta delle ‘pentole vuote’

Pubblicato da: redazione | Mer, 8 Giugno 2022 - 19:00

La pentola vuota rappresenta il simbolo delle famiglie che non riescono più a mettere insieme il pranzo con la cena. Ed è questo il simbolo della protesta contro il carovita che si terrà il 10 giugno in tutte le piazze di Italia organizzata dalle associazioni di consumatori.  A  Bari si terrà in Piazza Prefettura a partire dalle 10,30. “Caro prezzi, caro bollette, caro vita, aumento della povertà, aumento dell’inflazione, aumenti ingiustificati e speculazioni”. Questo è quello che i consumatori stanno affrontando, spiegano le associazioni.

“La protesta – chiarisce Adiconsum – vuole richiamare il Governo a fare di più in fatto di speculazioni e aumenti ingiustificati e a confrontarsi con i rappresentanti delle associazioni consumatori che gli hanno già inviato un documento con proposte concrete per superare le criticità, ma che ancora non sono state ascoltate”. La protesta è la naturale conseguenza di un percorso che Adiconsum insieme ad altre associazioni consumatori sta portando avanti da alcuni mesi.

Il 6 aprile scorso, infatti, le associazioni consumatori riconosciute dalla legge e che siedono al consiglio nazionale consumatori e utenti riunite in assemblea generale in diretta streaming hanno approvato un documento con le proposte per risolvere il carovita, che è stato poi presentato al Governo, “al quale, purtroppo, non è seguita alcuna audizione da parte del Governo”.

Ecco le proposte delle associazioni:

Liberare il prezzo dell’energia (elettricità, gas e carburanti) dalle speculazioni e dalla volatilità dei mercati, introducendo un criterio di calcolo dei prezzi coerente con costi di produzione delle diverse fonti energetiche e con il costo medio di acquisizione delle forniture nazionali complessive e in grado di attivare una gestione dei picchi di mercato, e su tali basi rendere più competitivo il mercato tutelato per elettricità e gas, soprattutto con riguardo alle fasce deboli della popolazione, garantendo nel contempo la concorrenza e il contenimento delle ripercussioni su tutta la clientela. Non applicare l’iva sulle accise sui carburanti e contingentarne il carico fiscale alla media europea; sterilizzare l’iva sulla materia prima fino a un valore massimo uguale al carico delle accise.
In riferimento all’energia e gas: avviare una riforma complessiva degli oneri generali di sistema che gravano in bolletta, che comprendono molte voci ormai obsolete o ingiustificate, esentando il loro ammontare dalla base imponibile IVA, che va comunque ridotta strutturalmente al 10% sulla totalità dei consumi di gas. Disporre una sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, ampliando e migliorando gli accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, anche tramite la creazione di una specifica garanzia creditizia pubblica, e istituire una procedura speciale presso il Servizio Conciliazione Clienti Energia di Arera.
Definire la casistica di morosità incolpevole, allargandola alle difficoltà sopravvenute per i nuclei familiari anche ai fini dell’accesso al bonus sociale, stabilizzare l’innalzamento della soglia Isee a 12 mila euro e aumentare anche il valore del bonus. Prevedere un Fondo di sostegno per le fasce meno abbienti per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli immobili, anche ai fini dello sviluppo delle energie rinnovabili e del contenimento dei consumi energetici, e per istituire uno specifico intervento di contrasto della povertà energetica.
Istituire l’Albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia, da accreditare in base a requisiti di solidità patrimoniale e garanzie finanziarie, esperienza e competenza industriale, correttezza commerciale, impegno per la sostenibilità. Adottare una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per ottenere un approvvigionamento più vantaggioso ed equo per tutti gli Stati membri. Ampliare le misure di supporto e operare una semplificazione amministrativa per favorire la nascita e la gestione delle Comunità energetiche rinnovabili, anche qualificandone alcuni modelli come Enti del terzo settore.
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