Cinque atti totali di nascita: tre firmano per il cognome paterno, uno con cognome di entrambi i genitori, uno dichiarato da genitori stranieri. A Bari è questo il bilancio del primo giorno in cui è stato possibile applicare il doppio cognome al proprio figlio. Ricordiamo che la rivoluzione anagrafica è il frutto della pronuncia storica con la quale la Corte costituzionale il 27 aprile scorso ha dichiarato illegittima l’automatica assegnazione del cognome paterno, mandando in soffitta un retaggio patriarcale.
L’efficacia è scattata con la pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta ufficiale, che è avvenuta lo scorso 1 giugno e che riguarda tutti i bimbi che ancora non sono stati dichiarati all’anagrafe: prenderanno il doppio cognome, nell’ordine stabilito dai genitori, o anche solo quello di uno di loro di comune accordo. Se non ci sarà l’intesa sull’ordine dei due cognomi la questione sarà risolta dal giudice, il cui intervento è già previsto dall’ordinamento giuridico in tutti i casi di disaccordo su scelte riguardanti i figli. Tutto ciò, finché non sarà il Parlamento a intervenire con una legge.
Altra registrazione nelle scorse ore anche in Salento: si tratta di una bimba, nata il 31 maggio scorso, che è stata dimessa dall’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Alla piccola è stato assegnato prima il cognome della mamma poi quello del papà.