La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione al dispositivo di Sentenza emesso dalla Corte Suprema di Cassazione – Sezione Quinta Penale – avente per oggetto la confisca definitiva di beni del valore di oltre un milione di euro, riconducibili a un soggetto di Bitonto (BA) che conferma la misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Bari nel 2019.
L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo della complessa attività investigativa svolta dalle donne e dagli uomini della DIA, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del “proposto” e all’individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili al medesimo ed ai componenti del suo nucleo familiare. Il destinatario del provvedimento di prevenzione è stato riconosciuto come soggetto connotato da pericolosità sociale in ragione dei suoi numerosissimi precedenti per reati violenti o commessi per ragioni di profitto, nonché per una condanna per associazione mafiosa.
Alla luce del quadro probatorio acquisito in sede penale, nei confronti del proposto è stata valutata la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la pericolosità, in ragione della propensione a delinquere apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale. Le conseguenti indagini patrimoniali della DIA, sotto la direzione di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l’ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e dei suoi familiari.
Il provvedimento di confisca ha interessato unità immobiliari, autovetture, quote societarie di compendi aziendali e conti correnti. Questo risultato si inserisce nelle attività istituzionali della Direzione Investigativa Antimafia finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.