Il mese di maggio ha visto Giancarlo Logroscino – professore ordinario di neurologia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – raggiungere quota 100 nell’indice di Hirsch. Si conferma con questo risultato che il prof Logroscino è uno degli studiosi italiani con il più alto impatto scientifico nel settore “clinical scientist”.
Il prof Logroscino, che prima di diventare ordinario a Bari è stato ricercatore presso la Columbia University e la Mayo Clinic di Rochester e poi Professore di Neurologia ed Epidemiologia ad Harvard, ha così commentato l’importante riconoscimento: “Lo vedo come un premio alla costanza e alla perseveranza di lavoro in luoghi molto diversi e con persone molto diverse fra loro. Spero di dedicare la restante parte della mia carriera accademica – continua Logroscino – a costruire un ponte verso il futuro per giovani ricercatori di qualità interessati alle neuroscienze, in maniera connessa agli altri campi del sapere avanzato e in una dimensione che li porti sempre sul confine tra quello che si conosce e quello che ancora non si conosce. Questo nel tempo della guerra per confini controversi, è l’unico confine di interesse per chi fa ricerca scientifica ovunque si lavori a Shangai, Boston, Londra, Berlino, Dubai o Bari o anche Tricase.”
“Quanto conseguito dal prof. Logroscino – si legge in una nota dell’Uniba – è un risultato personale ma anche istituzionale per il principale ateneo pugliese e per la Scuola di Medicina. Qui una visione strategica di investire in ricerca e innovazione sul terreno della salute ha portato risultati eccezionali negli ultimi dieci anni, come ad esempio la realizzazione del “Centro di riferimento pugliese per le malattie neurodegenerative e neuromuscolari”, un Centro d’eccellenza nato da una collaborazione fra l’Università Aldo Moro e la A.O. Pia fondazione Giovanni Panìco a Tricase, Lecce con il supporto di Regione Puglia”.
“La collaborazione in diverse istanze con le Istituzioni che governano in Puglia la salute è stata fondamentale per portare molte delle nuove acquisizioni scientifiche e tecnologiche nell’assistenza clinica quotidiana dei pazienti con malattie neurodegenerative. Inoltre, questo modus operandi è stato utile per portare qui in Puglia sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci (Disease modifying therapies, DMT) sia per malattie comuni come l’Alzheimer e il Parkinson sia per malattie rare come la sclerosi laterale amiotrofica e la demenza fronto-temporale. Per questa ultima malattia è in atto in questi mesi la sperimentazione genetica con un nuovo farmaco e il Centro diretto da Logroscino è uno di circa venti selezionati in tutto il mondo, a dimostrazione che unendo innovazione salute e ricerca si possono tracciare percorsi importanti di eccellenza personali ed istituzionali anche nel Sud del Paese e dell’Europa”, si legge la nota. (foto youtube)