I Carabinieri della Stazione di Bari Picone hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 3 soggetti indagati a vario titolo per “rapina aggravata”, “minaccia aggravata”, “lesioni personali” e “inosservanza degli obblighi dell’Autorità”.
L’odierno provvedimento scaturisce dalla denuncia di una rapina consumata nella notte del 9 gennaio scorso, all’interno dell’area dell’ex caserma Rossani di Bari, ai danni di un 27enne del Gambia, senza fissa dimora.
In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), alle ore 01:30 circa, 3 uomini residenti nel capoluogo barese, G.A. 34enne affidato in prova ai servizi sociali, M.L. 57enne e L.G. 46enne, dopo aver chiesto inizialmente alla vittima informazioni su uno straniero dimorante nella ex caserma Rossani, lo hanno improvvisamente colpito con pugni al volto, inferti anche mediante un guantone da box, per poi derubarlo del cellulare e della somma in contanti di 270 euro. Dopo l’aggressione subita, il 27enne era ricorso alle cure mediche presso il Policlinico di Bari riportando una prognosi di 5 giorni. Nello stesso pomeriggio il giovane è stato avvicinato nei pressi della caserma dal 34enne il quale prima ha provato ad investirlo con la propria autovettura, senza riuscirci grazie ai pronti riflessi della vittima, e poi lo ha minacciato, mostrando una pistola occultata nei pantaloni.
Il provvedimento, emesso dal GIP di Bari su richiesta della Procura del luogo, scaturisce all’indagine condotta dalla Stazione di Bari Picone che, grazie al riconoscimento dei presunti autori effettuato dalla vittima, all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti e al sequestro del guantone utilizzato dal 34enne, rinvenuto nel corso della perquisizione domiciliare, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sul conto dei 3 indagati.
Dopo le formalità di rito, G.A. è stato associato alla casa circondariale di Bari, mentre M.L. e M.F. sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.