La ricerca scientifica in Italia trova una fonte rilevante nei Dipartimenti universitari. Per dare maggiore impulso e sostegno alle attività di ricerca degli atenei. Per ambire a diventare Dipartimento d’Eccellenza bisogna superare due step, due graduatorie: alla prima (qualità della ricerca) concorrono i Dipartimenti selezionati dall’ANVUR sulla base di un indicatore standardizzato di performance dipartimentale (ISPD) calcolato dai risultati della valutazione della qualità della ricerca (VQR) il cui valore massimo attribuibile è 70 punti.
La seconda (quella di progetto), riguarda la valutazione dei progetti di sviluppo dipartimentale, proposto dagli stessi dipartimenti presenti nella graduatoria ministeriale. I progetti sono valutati da una apposita Commissione centrale il cui valore massimo attribuibile ad ognuno è 30 punti. La Commissione combinando il punteggio ottenuto dalle due valutazioni determina la graduatoria finale dei 180 Dipartimenti d’Eccellenza, ammessi al finanziamento quinquennale. I Dipartimenti riguardano le 14 aree di ricerche del Consiglio Universitario Nazionale (CUN).
Lo scorso 13 maggio il MUR ha pubblicato la graduatoria dei primi 350 Dipartimenti, afferenti a 58 università pubbliche. La classifica, definita dall’ANVUR per qualità della ricerca, secondo il valore fornito dell’indicatore standardizzato di performance dipartimentale (ISPD) ha aperto la seconda fase, quella di progetto. Saranno i 350 dipartimenti presenti in graduatoria a contendersi i 180 posti utili al finanziamento quinquennale. In totale, per il primo anno, saranno ripartiti 271 milioni di euro mentre il finanziamento previsto per i cinque anni è pari a 1,3 miliardi euro.
La Puglia. Nello scorso quinquennio, 2018-2022 quattro distinti Dipartimenti, afferenti ad altrettante università pubbliche pugliesi (uno per ateneo) furono classificati d’Eccellenza e ammessi al relativo finanziamento (è in corso la rendicontazione finale). Per il Poliba primeggiò il Dipartimento di Meccanica, Matematica, Management (DMMM) che poté fregiarsi del titolo ministeriale e del finanziamento annuale pari a 1.866.000 annui per un totale quinquennale di 9.330.000 euro.
Il Poliba. Dei quattro Dipartimenti d’Eccellenza del primo quinquennio, 2018-2022 solo il DMMM (Direttore, prof. Giuseppe Carbone) figura nella lista pubblicata per il nuovo bando 2023-2027. La classifica dei 350 dipartimenti infatti, lo vede al 1° posto assieme ad altri, con indicatore ISPD pari a 100/100, in ulteriore crescita rispetto al precedente quinquennio (93,5/100), frutto di risultati scientifici e oculata programmazione/gestione. Ma la classifica dei 350 riserva un posto anche ad una altra new-entry del Politecnico: si tratta del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica – DICATECh (Direttore, prof. Leonardo Damiani) al 331 posto con indicatore 81/100 a cui si unisce l’ottima posizione del Dipartimento Interateneo (Uniba-Poliba) di Fisica, “Michelangelo Merlin” (Direttore, prof. Roberto Bellotti), 183 posto, indicatore, 99/100.
I pregevoli risultati ottenuti sin qui dal Poliba (due Dipartimenti su quattro) riflettono indicatori già apprezzati dalla valutazione della ricerca 2015-2019: Poliba, primo tra i Politecnici italiani; primo tra i piccoli atenei; secondo tra gli atenei del sud (dopo Napoli Parthenope).
I tempi, le scadenze. Intanto, il conto alla rovescia per la realizzazione del progetto dipartimentale del futuro quinquennio è già cominciato. L’intento di tutti è: scalare l’attuale propria classifica per entrare nella graduatoria vincente dei 180 d’Eccellenza. I progetti saranno valutati dalla Commissione essenzialmente sulla base della fattibilità degli obiettivi e sulle relative strategie illustrate. Per questa fase sono 30 i punti posti in palio. C’è tempo sino al 16 settembre. I risultati definitivi e la relativa graduatoria è attesa invece entro il 31 dicembre 2022.