Il bicchiere è stretto tra le mani. La serata è afosa e dinnanzi a una folla di gente, c’è lo storico canale che è uno dei simboli della movida lombarda. Siamo a Milano, in quella conosciuti da tutti come la zona dei Navigli. Se di giorno a tenere viva l’area sono i mercatini, le gallerie d’arte e i negozi di artigianato, la sera sono i ristorantini e i locali per un aperitivo, ad attrarre frotte di giovani e meno giovani provenienti da ogni dove. Cinque euro una birra nei locali meno eleganti. Sino a 7 in quelli più di nicchia. Un cocktail può superare i dieci euro. Seduti a un tavolo? Assolutamente no. “I costi sono più o meno questi – spiega Serena, barese trapiantata a Milano da oltre un decennio. Ma non si lamenta nessuno. Ci sono locali più cari e meno cari e ognuno si orienta a seconda delle proprie possibilità”.
Parole che fanno riflettere rispetto alla polemica sollevata, in questi giorni, da quanti ritengono i prezzi delle consumazioni a Torre Quetta – nuovo polo della movida barese – un pò esagerati. Certo si potrebbe dire che Milano è sempre Milano e probabilmente che, confrontare il capoluogo lombardo a Bari, sia leggermente forzato. Ma se si allunga lo sguardo oltre il capoluogo pugliese e ben oltre la regione, sembra che i prezzi proposti dai gestori di Torre Quetta non siano proprio fuori dal mondo. O almeno non sono diversi dal resto di Italia.
“Secondo me sono prezzi in linea con gli altri – spiega Marco Muzj, barese che lavora a Torino e gestore di diversi locali in tutta Italia. Noi clienti – prosegue – siamo sul mare con servizi di qualità, musica e parcheggio. Come pensare di poter pagare una birra meno di 5 euro?”. Muzj gestisce nove locali in tutta Italia tra Roma, Milano, Verona e Asti. A breve anche nella zona centrale di Torino. Sino a qualche mese fa anche tre locali a Siena. “Da barese – spiega ancora – sono polemiche che non comprendo. Torre Quetta è stata riqualificata anche grazie a imprenditori che hanno investito per la stagione estiva. Queste cose vanno considerate. Tutto ha un costo soprattutto se si fanno le cose per bene”.
Certo c’è chi risponde prontamente che “Torre Quetta è la spiaggia di tutti” e che non è giusto che solo una parte dei baresi potrà permettersi quei costi, per molti proibitivi. Vero. La spiaggia è di tutti, anche dei disabili, dei bambini e degli anziani. Peccato che non sempre i servizi per queste “categorie” siano adeguati. E non solo sulle spiagge. Eppure a lamentarsi sono in pochi. In pochissimi.