Una villa, un belvedere e altri manufatti, realizzati tutti abusivamente in area demaniale. La Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto li hanno sottoposti a sequestro, disposto dal Tribunale di Trani, a seguito di un’attività congiunta di perlustrazione alla ricerca di abusivismi sul demanio marittimo.
Le complesse indagini coordinate dalla Procura di Trani, avviate nel mese di ottobre 2021, hanno consentito di accertare numerose irregolarità perpetrate, a vario titolo, da sei soggetti nella realizzazione di manufatti, locali e pertinenze, in area demaniale in totale assenza di autorizzazioni da parte delle autorità competenti o, in alcuni casi, in difformità da queste.
L’attività, avviata a seguito di diverse segnalazioni pervenute presso la stessa Procura della Repubblica ed alla Guardia Costiera di Trani, caratterizzata da molti sopralluoghi ed accertamenti, anche mediante consulenza tecnica, eseguiti sul posto, si pone all’interno di un più ampio contesto di contrasto dei reati, nel quale si collocano diverse operazioni fortemente volute dal Procuratore della Repubblica nell’ambito dell’attività del primo gruppo specializzato della Procura.
L’operazione, che ha visto impegnate pattuglie della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, ha condotto alla esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo – tra l’altro – di un’intera villa, due trulli, due tettoie, oltre a vari locali e pertinenze edilizie.
Nel particolare, l’attività ha interessato la rilevazione di una serie di accessi privati al mare realizzati sul demanio marittimo, corredati da scalinate in calcestruzzo poste direttamente sulla falesia, con alterazione della conformazione naturale di quest’ultima e di grande impatto ambientale. Queste ultime opere, costituivano accesso diretto ed esclusivo al mare, tale da rendere privatistico l’uso dell’arenile pubblico sottostante. In un caso è stata accertata addirittura l’inclusione di un’intera particella demaniale nella proprietà privata, poi destinata a terrazza/belvedere.
L’attività, che ha visto interessata ad ampio raggio la zona “le conche” – al confine con il comune di Bisceglie – testimonia, ancora una volta, l’attenzione delle istituzioni a tutela degli interessi dei cittadini e dello Stato. L’Ufficio del Pubblico Ministero ha particolarmente incoraggiato ed apprezzato la creazione di sinergie createsi nell’occasione tra i due corpi, segno che la cooperazione tra le Forze dell’Ordine potrà rilevarsi l’arma vincente al contrasto dell’illegalità ambientale