Proseguono le proteste dei residenti in merito alla condizione in cui verte corso Italia, nel quartiere Libertà. Dal degrado, ai furti, sino a passare per lo stato di abbandono in cui si trova la strada, ma non solo. Ad allarmare i residenti, le discussioni che si verificano “ormai quotidianamente” – sottolineano, di fronte il centro polifunzionale Area 51.
“Ieri pomeriggio – ha spiegato Luca Bratta, residente in zona – si è verificato l’ennesimo episodio. Non chiamiamola rissa, ma si tratta di eventi che preoccupano i residenti perché molte volte, iniziano davanti all’Area 51, si trasferiscono di fronte sotto le arcate per poi proseguire nelle strade limitrofe. Ci sono stati anche episodi più gravi. Noi siamo stanchi, la nostra è una zona lasciata allo sbando, così come l’intera città” – ha proseguito sottolineando che non si tratta di un caso isolato bensì di una vera e propria “routine” che preoccupa gli abitanti della zona, ma anche chi transita lungo il percorso che si trova, di fatto, in una zona centrale e ospita diversi pendolari tra bus e treni.
“Stiamo ancora aspettando l’incontro con il sindaco – ha sottolineato ancora Bratta – l’abbiamo richiesto la prima volta nel 2018, ma ancora oggi non abbiamo avuto risposte. Chiediamo immediatamente un incontro con il Prefetto, con il sindaco e con l’assessore al Welfare. Non abbiamo avuto ancora un confronto con loro. Non è possibile, non possiamo continuare così” – ha concluso. Una denuncia, nelle scorse ore, è arrivata anche da Michele Picaro, consigliere comunale per Fratelli d’Italia, che con un post sui social ha voluto rimarcare quanto accaduto.
“Non è esagerato parlare di favelas al quartier Libertà – ha scritto Picaro – ci sono tutte le caratteristiche: dalla baraccopoli sotto il ponte di Corso Italia, passando per lo spaccio e il consumo di droghe a cielo aperto, le risse tra immigrati, senza dimenticare l’accattonaggio e i furti. È il totale fallimento delle politiche sociali di questa amministrazione ma soprattutto la plastica dimostrazione che ad una maniacale attenzione sui social per le inaugurazioni e per i render non corrisponde, nonostante le giornaliere denunce, una minima attenzione alle vere e gravi problematiche della città. Non smetteremo mai di denunciare, anche e soprattutto attraverso i social, sperando di non trovarci tra qualche settimana a dover scrivere “noi l’avevamo detto” – ha concluso.
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