Protocollo di intesa tra Aqp e Comune per il controllo della rete fognaria. Ieri si è tenuta una riunione, su richiesta di Antonio Decaro, Sindaco di Bari, e di Vincenzo Brandi, presidente del V Municipio. All’incontro hanno partecipato la Direttrice Generale di AQP, Francesca Portincasa, il Responsabile della Struttura Territoriale Operativa Bari/Bat di AQP, Piervito Lagioia, il Comandante del Corpo di Polizia Locale, Michele Palumbo, il Maggiore Francesco Carella ed esperti tecnici dei settori coinvolti.
Il protocollo prevede azioni di sensibilizzazione e successive verifiche delle corrette azioni di sversamento e canalizzazione delle acque piovane. Gettare rifiuti inappropriati giorno dopo giorno può infatti causare gravi danni per tutti: da ostruzioni, malfunzionamenti e bloccaggi, sovraccarichi e intasamenti, con relativo aumento dei costi di manutenzione delle reti fognarie, sino ad indesiderate ripercussioni economiche ed ambientali o peggio possibili conseguenze negative sugli ambienti naturali e sulla comunità.
Di qui la necessità di stipulare un protocollo che coordini le attività di controllo e monitoraggio sulla rete che partiranno proprio da Palese, San Spirito, Catino e San Pio per poi estendersi a tutta la città. AQP si occuperà dei controlli sulla rete pubblica, mentre il Comune sulle parti private. Quanto alle predette si rammenta inoltre che ai fini del contenimento della proliferazione delle blatte il Comune ha emesso specifica ordinanza in base alla quale i condomini devono comunicare le attività di sanificazione svolte. Da parte sua AQP sta portando avanti, secondo cronoprogramma, la sanificazione delle reti fognarie sulla città di Bari.
LE BUONE REGOLE – Piccoli gesti quotidiani, a casa o a lavoro, possono fare la differenza, in positivo, per tutelare l’ambiente in cui tutti viviamo. Non buttare nel wc o in altri sistemi di scarico fognario rifiuti parzialmente biodegradabili e quindi dannosi per l’ambiente quali: carta da cucina e fazzoletti usa e getta; mozziconi di sigaretta; assorbenti e pannolini del bebè; dischetti e salviette; cerotti e garze; oli usati e avanzi di cotture grasse; farmaci; avanzi di materiali da costruzione e vernici; rifiuti grossolani e materiale proveniente dai cicli di lavorazione delle attività commerciali ed artigianali (residui di lavorazione di pesce, carne, ecc); imballaggi.