Il racconto di Gargano, docente e autore di numerose pubblicazioni, è incentrato sulla figura di Pier Paolo Pasolini prima del 1955, e dunque prima di “Ragazzi di vita”. Narra delle sue esperienze di supplente di scuola media vissute tra il 1946 e 1947 e tra il 1951 e il 1954, prima a Valvasone vicino Pordenone e poi a Ciampino vicino Roma; del suo rapporto con la Puglia, in particolare con Taranto, con Bari, con Gallipoli e altre città.
Un Pasolini diverso da quello conosciuto, che per pochi spiccioli, scriveva reportage giornalistici dalle città di mare, e accantonava gli scritti pubblicati su vari quotidiani locali per un progettato (e mai realizzato) romanzo del mare. Gargano racconta gli aspetti dell’intellettuale ritenuti ingiustamente minori: il rapporto con la Puglia, con il Premio Taranto, il Pasolini maestro di emozioni, autore di articoli su una scuola che è ancora da realizzare. E poi il ruolo del dialetto, della poesia, il ruolo dei libri di testo, il rapporto docente e alunno, il docente che deve incuriosire e emozionare i suoi studenti.
“Con il racconto Terracina – afferma Trifone Gargano – nel 1951 Pasolini partecipò al Premio Taranto. Era sostanzialmente uno sconosciuto. Non vinse e arrivò secondo dopo Carlo Emilio Gadda. Aveva una vocazione alla didattica che andava oltre il ruolo istituzionale svolto. Quella vocazione ha caratterizzato sia le sue opere sia gli scritti giornalistici. Il mio ruolo di docente – ha concluso Gargano – mi ha permesso di rintracciare in Pasolini le critiche alla scuola di quegli anni fintamente esclusiva, le stesse critiche che poi avrebbe fatto don Lorenzo Milani”. Alla presentazione interverranno, oltre all’autore, l’assessora alla cultura del Comune di Bari Ines Pierucci e lo storico Pasquale Martino. Modererà l’incontro il giornalista Antonio Gelormini.