Nella mattinata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno dato esecuzione agli Ordini di carcerazione disposti dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari, nei confronti rispettivamente di un 52enne e di un 36enne.
Il primo, capo di un clan locale, operativo nel quartiere periferico di Bari, era già detenuto per associazione mafiosa nel carcere di Asti. Il suo braccio destro, il 36enne, ristretto agli arresti domiciliari perché coinvolto nell’operazione di polizia Vortice — Maestrale, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ed eseguita nel mese di aprile del 2021, è stato associato nel carcere di Foggia.
Entrambi sono stati condannati in via definitiva alla pena dell’ergastolo, con l’aggravante del metodo mafioso, per l’omicidio di Lorusso Nicola, classe 1956, detto “il ciuccio”, consumato nel quartiere San Girolamo l’ 11 gennaio 2015. Tra il 2012 ed il 2015, le due organizzazioni criminali mafìose, operanti nella città di Bari, entrambe desiderose di conquistare il dominio assoluto nella gestione delle attività illecite del rione (traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni ad esercizi commerciali ed imprese edili), si affrontarono a più riprese, facendo registrare una pluralità di fatti di sangue.
La mattina dell’ 11 gennaio 2015, sempre nel quartiere San Girolamo di Bari, a poca distanza dalla propria abitazione e mentre era alla guida di un’autovettura, in compagnia della moglie, Lorusso Nicola, con precedenti anche per reati associativi, fu attinto mortalmente da numerosi colpi d’arma da fuoco, esplosi con un fucile mitragliatore AK 47 kalashnikov. L’omicidio di Lorusso Nicola, in particolare, costituì la risposta all’assassinio di Campanale Felice, classe 1946, commesso il 28 agosto 2013, nel quartiere Poggiofranco di Bari.