Cresce il rischio di uno scontro tra Russia e Nato. Dopo l’annuncio della Finlandia, pronta per fare il suo ingresso nella Nato, la Russia oltre a minacciare lo stop al gas a partire da domani, ha anche chiesto nuovamente di fermare l’invio di armi a Kiev.
“Aumenta la probabilità di un conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato” – ha dichiarato in merito il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. Nei prossimi giorni sarà presa una decisione definitiva sulla possibile adesione della Finlandia alla nato. Nel frattempo però non si placa la tensione tra le parti politiche, mentre sul campo, in particolare in Ucraina, si continua a combattere senza tregua.
Zelensky, nel corso di un’intervista a Porta a Porta, ha dichiarato di essere pronto a parlare con il leader russo, Putin. Questa volta però non ci saranno ultimatum, ha ribadito, sottolineando che l’obiettivo è quello di non cercare una via d’uscita per la Russia. In Ucraina, nella notte, ci sono stati diversi bombardamenti. Le truppe russe hanno colpito il distretto di Kryvyi Rih nella regione di Dnipropetrovsk, nel sudest, usando anche munizioni vietate al fosforo e a grappolo. Intanto prosegue la stretta sull’acciaieria Azovstal a Mariupol. Le e truppe russe starebbero bloccando le uscite dai passaggi sotterranei, ma la maggior parte dei civili, secondo quanto dichiarato negli scorsi giorni, sarebbero riusciti a uscire. Restano dubbi però sulla presenza di altri cittadini nella parte più sotterranea.
“Nessuna organizzazione internazionale è mai riuscita a entrare a valutare la situazione” – ha detto in merito Svyatoslav Palamar, vicecomandante del reggimento Azov, che proprio negli giorni scorsi aveva riferito di un centinaio di civili ancora nell’acciaieria di Mariupol, nonostante Kiev e Mosca avessero confermato il completamento delle evacuazioni.
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