Altri due casi sospetti di peste suina a Roma nella stessa area del caso zero, ovvero una zona del parco dell’Insugherata. Lo rende noto l’assessorato alla sanità della Regione Lazio. La peste suina è una infezione virale molto trasmissibile, spesso anche mortale, che colpisce i suini domestici e selvatici (dunque maiali e cinghiali). Non è trasmissibile da animale a uomo.
“Da primi riscontri su analisi dei prelievi effettuati sui cinghiali emergono con alta probabilità altri due casi di positività su 16 campioni prelevati -precisa l’assessorato- i casi sono riferiti alla stessa area del caso 0. I campioni verranno inviati all’Istituto zooprofilattico di Perugia per la definitiva conferma”. L’Assessorato precisa di “proseguire tutte le attività previste dall’ordinanza regionale”, ovvero tra l’altro analisi su capi sospetti e sulle carcasse nonchè il loro smaltimento in sicurezza, e chiede al ministero “di assegnare anche i test di conferma all’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana per ridurre i tempi degli esiti”.
Nel frattempo sono state installate le reti di contenimento dei cinghiali in alcune zone di Roma dove sono state più frequenti le incursioni degli animali. Questa mattina nel Municipio XV è partito il piano voluto dal Campidoglio per arginare l’arrivo degli ungulati. Presto sarà dato seguito anche all’ordinanza della Regione Lazio contro la peste suina dopo il caso zero al parco dell’Insugherata. L’assessora all’Ambiente e ai Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, avrebbe dato disposizione ad Ama di mappare la posizione dei cassonetti su cui intervenire, eventualmente, con altre recinzioni. In ogni caso il piano dovrebbe essere discusso – secondo quanto precisa l’Ansa – domani in una riunione tra l’assessorato e la partecipata. (foto repertorio)