SABATO, 23 NOVEMBRE 2024
77,446 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
77,446 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell’Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Covid, il cervello dei ricoverati rischia un invecchiamento di 20 anni

Pubblicato da: redazione | Dom, 8 Maggio 2022 - 18:30

Le persone ricoverate per covid potrebbero perdere fino a 10 punti di quoziente intellettivo nei sei mesi successivi all’infezione, ovvero una perdita intellettiva pari al declino cognitivo cui mediamente si va incontro dai 50 ai 70 anni. Anche se al momento non è chiaro quanto questi danni cognitivi siano permanenti, dato l’ampio numero di individui colpiti gravemente dal covid nel mondo l’impatto complessivo potrebbe essere enorme. Lo rivela uno studio condotto presso l’Università di Cambridge e anticipato da New Scientist.

Gli esperti hanno confrontato l’esito di diversi test cognitivi eseguiti sei mesi dopo l’infezione su 46 pazienti ricoverati per covid, confrontandoli con l’esito di test cognitivi eseguiti su una popolazione di controllo di 66 mila individui. Sono emerse diverse ‘défaillance’ cognitive nei guariti dal covid, dalla riduzione della velocità di elaborazione delle informazioni, alla riduzione delle capacità di comprensione del linguaggio. Studi precedenti hanno anche dimostrato che il covid incide sulla capacità di usare lo zucchero come ‘benzina’ da parte di aree neurali nevralgiche per attenzione, memoria di lavoro, risoluzione dei problemi.

È probabile che il covid favorisca il declino cognitivo in vari modi, ad esempio danneggiando il cervello per eccesso di reazione immunitaria o perché l’infezione causa delle micro emorragie o delle micro ischemie in diverse aree neurali. Resta da capire quanto questi danni siano permanenti e quale sia al contrario la capacità di ripresa a lungo termine. Ad ogni modo l’azione del covid sul cervello non è trascurabile: “Solo in Inghilterra 40.000 persone sono state in terapia intensiva per il covid, questo significa che i deficit cognitivi post-covid possono interessare nel mondo un ampio numero di persone”, sottolinea Adam Hampshire dell’Imperial College London, che ha condotto un altro studio coinvolgendo oltre 80 mila individui. Pubblicato sulla rivista EClinicalMedicine, lo studio evidenzia diversi deficit cognitivi tra i guariti dal covid rispetto ai coetanei del gruppo di controllo.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

“Bagni sporchi e acqua fredda”, la...

Bagni sporchi, allagati e acqua fredda. Continuano a far discutere le...
- 23 Novembre 2024

Bari è poco ‘green’, gli alberi...

Nelle città capoluogo in Puglia sono stimati ‘solo’ 145mila alberi, una...
- 23 Novembre 2024

Bari, ‘Fara One’ è irraggiungibile: “Quella...

Rotonda di Santa Fara e residenti di Fara One, pace fatta?...
- 23 Novembre 2024

Bari, forte grandinata in città: possibili...

Risveglio "congelato" per i cittadini baresi che sin dalle prime ore...
- 23 Novembre 2024