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Allarme Huggy Wuggy, polizia e psicologi: “Quell’orsacchiotto può creare problemi”

Pubblicato da: redazione | Ven, 6 Maggio 2022 - 16:00

“Quell’orsacchiotto può creare problemi”. La polizia postale e gli psicologi mettono in guardia i genitori di bambini adolescenti da Huggy Wuggy, il pupazzo blu dai denti acuminati diventato virale sul web. Il personaggio vuole consumare i bimbi addentandoli e abbracciandoli per sempre. Fino ad arrivare a stritolarli. È il personaggio principale di un videogioco: Poppy Playtime diventato virale anche ad alcuni video dei Me Contro Te, particolarmente seguiti dai ragazzi.

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Così l’inquietante Huggy Wuggy ha cominciato a circolare sui social e non di rado la sua figura è accompagnata da una canzoncina, ‘Free Hugs’: “Potrei abbracciarti per sempre, finché non espiri il tuo ultimo respiro insieme” e “sarò lì presto, affonderò i denti e sarai consumato”, dicono alcuni versi.

Huggy Wuggy, spiega la psicologa Cristina Bonucchi, esperta della polizia postale, “spaventa i bambini perché è un personaggio horror, vuole uccidere il protagonista del videogioco”. Il pupazzo stimola e amplifica artificialmente paure fisiologiche come quella del buio. Per questo potrebbe avere un potenziale manipolatorio.

È un pupazzo che ha un’apparenza innocua, quella di un pelouche morbido, ma nasconde una natura invece malvagia, e quindi la grande bocca con i denti aguzzi e anche un temperamento aggressivo – spiega ancora l’esperta. La diffusione di questa figura, – continua- può ingenerare paure e consentire agli adulti di manipolare i più piccoli”. Inizialmente il videogame si rivolgeva a tredicenni già con una certa capacità “di discriminare tra il bene il male, quindi distinguere che cosa è fantasia e che cosa è reale”. Ma coi bambini le cose vanno ben diversamente.

I genitori sono preoccupati. Sono molte le segnalazioni arrivate alla Polizia Postale. Nel Regno Unito gli investigatori e gli psicologi sono stati ancora più espliciti. E hanno invitato i genitori a non farlo vedere ai loro figli. Il capo della Polizia Postale, Ivano Gabrielli, invita i genitori a fare attenzione, cercando di accompagnare i figli nei loro percorsi in rete.

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