Sabato 2 luglio si terrà il Bari Pride. “Vogliamo tornare per le strade con una vera marcia dopo due anni molto difficili, in cui abbiamo toccato con mano cosa significa non avere possibilità di riunirsi, non poter condividere la propria felicità e le proprie preoccupazioni con persone che vivono le nostre stesse esperienze. L’affossamento del DDL Zan ha fatto riflettere su come ci sia ancora un potere politico pretende di poterci tenere ancora ai margini, ancora deboli, ancora senza diritti.” dichiarano i portavoce Asia Iurlo e Leoluca Armigero.
La pandemia da Coronavirus ha messo a dura prova anche le realtà di attivismo, come quelle che compongono il coordinamento Bari Pride. “Dal 2020 i nostri spazi si sono messi sempre più a disposizione della comunità, per le raccolte solidali, per accogliere chi, a casa, viveva situazioni di violenze insostenibili. Siamo stati privati però delle tante attività che ci consentivano di raccogliere i fondi indispensabili per la nostra sopravvivenza, e anche che ci permettevano di finanziare le nostre manifestazioni, come il Bari Pride.”
Il Bari Pride si impegna per le battaglie per i diritti civili delle persone LGBTQIA+, ma anche per altri diritti civili e per quelli sociali, come il diritto al lavoro, il diritto alla salute, la giustizia ambientale, il diritto all’autodeterminazione, l’antirazzismo, contro l’abilismo e tanto altro.
“In altre città d’Italia, con grossi Pride molto visibili, a coprire i costi della parata sono grosse aziende multinazionali, che usano l’impegno civile solo per marketing ma poi non rendono giustizia, ad esempio, nel trattamento dei loro dipendenti, soprattutto nei Paesi più poveri. Per questo non abbiamo voluto accettare i finanziamenti di chi crediamo responsabile diretto dello sfruttamento delle persone e del pianeta. Bari Pride è di tuttə e per tuttə: crediamo che chi impoverisce i territori, in Puglia o nel resto del Mondo, non possa sostenere veramente la causa per la dignità di ciascunə.”
Da qui la necessità di far partire un crowdfunding, tramite la piattaforma italiana produzionidalbasso.it “Con il contributo economico potremo avere un palco da cui farci sentire e un carro con cui sfilare durante la parata – continuano gli organizzatori – potremo rendere questa manifestazione accessibile pagando una interprete LIS e dotandoci di strumenti per abbattere le barriere architettoniche, pagare le artiste che si esibiranno con noi, diffondere le informazioni sul documento politico tramite volantini o cartelloni, sostenere le spese per relazioni tecniche e imposte”. (foto repertorio)