Senza il gas di Mosca sarà problematico affrontare l’inverno 2022-2023. Parla chiaro e senza mezzi termini il il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante la sua informativa alla Camera nel corso della quale ha ricordato che il prezzo del gas “è aumentato di cinque volte da gennaio 2021”.
“Se Mosca dovesse interrompere le forniture di gas a maggio significherebbe avere un deficit molto importante nel prossimo inverno, sarebbe un inverno difficilissimo”. Praticamente non possiamo interrompere le forniture con Mosca ora. “Le nostre riserve – ha spiegato – sono in fase di riempimento e ora siamo al 40%; per arrivare in sicurezza dovremo avere gli stoccaggi al 90% e ci servirebbe ancora qualche mese”, ha chiarito il ministro spiegando che l’Italia sarebbe fuori dal tunnel “se potesse riempire gli stoccaggi fino a fine anno”. Nella sua informativa alla Camera il ministro ha anche bocciato l’idea di un price cap (tetto al prezzo del gas) a livello nazionale.
“La tensione sui mercati ha anche determinato, dopo la forte diminuzione avvenuta nel corso del 2020, un vertiginoso aumento dei costi dell’energia: per quanto riguarda il mercato del gas naturale, il prezzo al Psv (Punto di Scambio Virtuale del gas naturale in Italia) è passato dai circa 20 euro al mwh di gennaio 2021 ai circa 100 euro al mwh del mese di aprile, con un aumento di quasi 5 volte (e con punte giornaliere che hanno superato i valori record di 200 euro)”.
Cingolani sottolinea che anche per i prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso, “il Pun (prezzo unico nazionale) ha registrato valori record: negli ultimi mesi si sono raggiunti i valori più elevati da quando la borsa italiana è stata costituita, e negli ultimi giorni i valori si sono attestati tra i 200 e i 250 euro a mwh”.
(Foto repertorio)