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Prof aggredito al “Cirillo” di Bari, la protesta: “La scuola torni ad avere un ruolo centrale”

Pubblicato da: redazione | Sab, 30 Aprile 2022 - 08:00
Scuola

La vicenda è nota purtroppo alle cronache.  Il padre di una alunna del quinto anno della scuola Cirillo di Bari, che aveva telefonato a casa dopo aver preso un brutto voto ad un compito scritto, sarebbe piombato a scuola e avrebbe picchiato il docente. La vicenda ha fatto il giro ei corridoi prima e dei sindacati poi.

“Quanto avvenuto al convitto Cirillo di Bari è intollerabile, scrive in una nota Vito Carlo Castellana – dirigente Nazionale Gilda degli Insegnanti. Ancora una volta un docente che ha semplicemente fatto il suo dovere di educatore è stato vittima di un’aggressione. Questa volta il caso è stato eclatante ed ha avuto risalto sulla stampa, ma sono continui gli episodi in cui le famiglie sempre più pesantemente, ora con le chat whatsapp ora con atteggiamenti poco ortodossi, interferiscono pesantemente nelle attività scolastiche diventando i “sindacalisti” dei figli. Sono ormai sempre più le famiglie che invece di collaborare con la scuola, pretendono che questa sia semplicemente un parcheggio.

Probabilmente – prosegue – alcuni genitori ritengono che si possano sostituire agli insegnanti nella valutazione e che questa debba essere ad uso e consumo delle proprie necessità, non rendendosi conto che fanno solo un danno ai propri figli. Probabilmente questo modo di comportarsi nasce da un decadimento culturale generalizzato, dove non si ha più rispetto di niente e di nessuno. A delegittimare continuamente gli insegnanti spesso già ci pensano la politica e vari ministri di turno che non perdono occasione, con le varie “riforme”, di svuotare l’autorevolezza dei docenti, relegandoli a compiti che nulla hanno a che fare con l’insegnamento.

Tutto questo con il tempo ha portato la scuola italiana ad assolvere solo parzialmente al ruolo Costituzionale affidatole e sempre più invece a diventare un contenitore dove accontentare l’utenza in ogni sua richiesta. Ora però è il momento di dire basta e di riportare gli insegnanti al centro del processo educativo, garantendo loro la libertà di insegnamento sancita anche dalla Costituzione.

Nessun genitore si deve permettere di svilire e mortificare gli insegnanti che, con stipendi tra i più bassi di Europa, ma con enorme spirito di abnegazione e grandissima professionalità quotidianamente provano a sopperire alle carenze delle Istituzione e delle famiglie. L’auspicio è quello che verso questo genitore che si è permesso di aggredire un docente in un luogo “sacro” come lo è una scuola siano prese opportune iniziative. Basta con il buonismo nei confronti delle famiglie che non rispettano gli insegnanti. Noi come Gilda degli Insegnanti saremo al fianco di tutti quei docenti che vorranno intraprendere iniziative legali a tutela della propria sicurezza – conclude – non è tollerabile nessuna forma di ingerenza e violenza”.

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