Non c’è nessuna tregua in Ucraina dove prosegue l’offensiva russa. Nella giornata di oggi ci sono state molteplici esplosioni nella città meridionale di Odessa. E’ accaduto subito dopo le 18, ora locale. Lo ha riferito la Cnn citando un testimone che, secondo quanto emerso, avrebbe visto almeno un areo da combattimento sulla città. Ci sono stati danni alla pista dell’aeroporto di Odessa. Le esplosioni sono state udite subito dopo che le sirene dei raid aerei hanno suonato nella città.
Nel frattempo prosegue il conflitto a Mariupol, città ormai distrutta. Secondo le immagini satellitari diffusa da Maxar Technologies quasi tutti gli edifici dell’acciaieria Azovstal sono stati distrutti. Ci sono grandi buchi sui tetti, alcuni sono invece completamente crollati, mentre alcuni edifici sono completamente ridotti in macerie. Lo stesso per gli edifici residenziali e governativi direttamente a est dell’impianto. Al momento, dalle immagini, non è chiaro se siano state distrutte o meno le strutture sotterranee all’interno delle quali si rifugiano soldati e civili ucraini.
Un piccolo gruppo di civili, nello specifico 25 tra cui 6 minori 14enni, sono usciti dall’acciaieria. Nel grande complesso siderurgico ci sarebbero ancora centinaia di civili. I piani per l’evacuazione però faticano a partire. Intanto aumenta la pressione a est da parte della Russia che sta rallentando l’avanzata nel Donbass. L’Ucraina intanto sta attuando il proprio piano di difesa supportata dai paesi che la stanno aiutando con interventi diplomatici. Nella giornata di oggi, un gruppo di 8 specialisti nucleari si è recato alla centrale nucleare sud orientale di Zaporizhzhia, l’intento è quello di fornire rapporti quotidiani sull’impianto e “questioni riservate” del funzionamento dello stesso. A renderlo noto è l’Aiea con un annuncio sul proprio sito. I rapporti, nello specifico, riguardano anche la gestione del combustibile nucleare, di quello esaurito e dei rifiuti radioattivi. Secondo i media ucraini, Rosatom, sta cercando di prendere il pieno controllo della centrale.
Intanto prosegue l’apertura di Zelensky alla possibilità di dialogo “nonostante le atrocità” di Mosca, ha dichiarato lo stesso. Lo stallo del dialogo però, secondo il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, è dovuto alla Nato, accusata di “evocare spettri di guerra nucleare che il Cremlino esclude”.