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Bari, un detenuto dà fuoco alla sua stanza. Il Sappe: “Evitata la tragedia solo per miracolo”

Pubblicato da: redazione | Mer, 27 Aprile 2022 - 10:54

Si è sfiorata la tragedia questa mattina nel carcere di Bari. A darne notizia il sindacato di polizia penitenziaria (Sappe). “Un detenuto locale di circa 40 anni con problemi psichiatrici – scrivono in una nota – ha prima rotto le suppellettili presenti  nella stanza e poi gli  ha dato fuoco. Alle fiamme  anche il materasso che, oltre alle fiamme ha generato molto fumo che ha invaso rapidamente non solo il piano in cui era ristretto, ma l’intera seconda sezione composta da tre piani”.

Fortunatamente – scrivono ancora – il dramma  è stata evitato grazie al pronto intervento dell’unico addetto della sezione che prontamente,  ha dato l’allarme facendo confluire sul posto tutti i poliziotti in servizio nel turno di notte, circa una dozzina di unità, nonché attivato l’estintore per cercare di spegnere le fiamme. Alla vista del fumo tutti i detenuti ristretti nella seconda sezione, come già detto,  si sono svegliati ed  hanno iniziato a gridare e battere le stoviglie sulle inferriate.

In questo marasma la professionalità ed il coraggio dei poliziotti sono stati determinanti – sottolineano – poiché una parte di loro si è preoccupata di aprire le stanze e portare i detenuti (circa 130) all’aperto. Ancora una volta tutto finisce bene, ma alcune domande necessitano di risposte immediate poiché eventi simili potrebbero accadere in ogni momento nel carcere di Bari, con risultati disastrosi per tutti.

“Perché – sottolineano – i detenuti con problemi psichiatrici presenti a Bari  verrebbero  distribuiti nelle varie sezioni detentive abbandonati a se stessi con i poliziotti che  nelle ore serali e notturne non possono nemmeno  controllarli in maniera adeguata poiché devono gestire più piani contemporaneamente, invece di ospitarli   nel centro clinico ove verrebbero controllati da un punto di vista sanitario in maniera più adeguata?

E ancora: “E’ mai  possibile che per controllare la sicurezza del carcere di Bari che ospita  circa  430 detenuti, molti dei quali appartenenti a pericolosi clan del territorio,    nel turno notturno vengano impiegati circa una dozzina di poliziotti? Ed in caso di eventi critici in più reparti  cosa accadrebbe? una ecatombe?

Infine: “Perché il carcere di Bari che potrebbe ospitare non più di 260 detenuti (capienza regolamentare), ne contiene  di 430(+160% contro il 110% a livello nazionale), mentre  l’organico della polizia penitenziaria è rimasto lo stesso previsto  per gestire  i 260 detenuti?”.

Il SAPPE – concludono – ritiene che la cittadinanza dovrebbe  ringraziare questi  oscuri lavoratori che in silenzio con coraggio e professionalità fanno un lavoro  reso maledettamente difficile, per  volontà politiche e del DAP,  e che vengono alla ribalta esclusivamente per situazioni negative che ne offendono la dignità e la correttezza”.

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