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Lavoro parasubordinato, tra il 2105 e il 2020 aumentano i professionisti ma meno collaboratori

Pubblicato da: redazione | Mar, 26 Aprile 2022 - 17:33

Il numero totale di lavoratori parasubordinati contribuenti (professionisti più collaboratori) è passato da 1.434.856 del 2015 a 1.351.081 nel 2020. Dai dati dell’Inps si nota una riduzione dei collaboratori dal 2015 al 2016 (-17,4%), una stabilizzazione nel 2017 (+0,1%), un incremento tra il 2017 e il 2018 (+2,4%), una lieve crescita tra il 2018 e il 2019 (+0,8%) e di nuovo una riduzione tra il 2019 e il 2020 (-1,7%). Questi i dati dell’osservatorio sui lavoratori parasubordinati, che riporta l’andamento del periodo 2015-2020 delle informazioni su professionisti e collaboratori iscritti alla Gestione separata.

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Per lavoro parasubordinato si intendono quei rapporti di collaborazione svolti in modo continuativo nel tempo, coordinati con la struttura organizzativa del datore di lavoro committente, in modo prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione.

I professionisti, al contrario, registrano una crescita dal 2015 al 2020 pari al 29,6%. Tali variazioni sono dovute sia alle dinamiche del mercato del lavoro sia a interventi del legislatore. Innanzitutto, la riforma Fornero, che ha introdotto restrizioni sulle collaborazioni coordinate e continuative; successivamente, il Jobs Act, il quale – nel settore privato – ha limitato le collaborazioni a quelle “a progetto”, lasciando sopravvivere le collaborazioni coordinate e continuative solo in ambito pubblico. Un effetto sugli andamenti del numero di collaboratori e professionisti, inoltre, è dovuto anche alle continue variazioni delle aliquote di contribuzione.

La quota di donne è diminuita nella tipologia dei collaboratori, mentre è aumentata in quella dei professionisti: nel 2015 era il 39,1% tra i collaboratori e il 41,9% tra i professionisti; nel 2020 tali valori sono rispettivamente 36,8% e 45,3%.

Per quanto riguarda l’età, nel periodo 2015–2020 il dato aggregato dei collaboratori e professionisti rileva che sono diminuiti del 14,1% gli under 30, del 5,9% i lavoratori tra i 30 e i 59 anni, mentre per quelli da 60 in poi si è avuta una lieve crescita (+2,4%).

Dal punto di vista geografico, tra il 2015 e il 2020 la diminuzione rispetto alle tre grandi macroaree è la seguente: -5,6% al Nord, -7,5% al Centro, -4,3% al Sud.

Per i collaboratori si registra una continua crescita del reddito medio, mentre per i professionisti si registra una lieve riduzione fino al 2017, una lieve ripresa nel 2018 e nel 2019 e una consistente diminuzione nel 2020 ascrivibile agli effetti della pandemia.

Nel rapporto sono disponibili, per la sola tipologia dei collaboratori, ulteriori variabili di dettaglio, come il numero di committenti: il 47,7% dei collaboratori risulta essere esclusivo e mono-committente, con un reddito medio annuo inferiore a 20mila euro, e il reddito medio degli uomini è quasi il doppio di quello delle donne.

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