Bari non è tra le città italiane con più inquinamento atmosferico, ma è in ogni caso oltre i limiti indicati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Lo rivela il report di Legambiente che analizza i dati del 2021 di 238 centraline per il monitoraggio dell’aria di 102 città capoluogo di provincia.
I tre principali inquinanti delle aree urbane sono le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e gli ossidi di azoto – in particolar modo il biossido di azoto (NO2). In questa speciale classifica il capoluogo pugliese fa registrare concentrazione 22 µg/mc per il PM10 (quando il limite – secondo Oms – è 15) e +31% rispetto alla riduzione necessaria. Come detto Bari ha concentrazione 22, e fa meglio in confronto con le città più inquinate: Alessandria 33, Milano 32, Brescia 31.
Ci sono altri due indicatori su Bari. PM2.5 (saturazione annuale a 13) +60% rispetto ai limiti e NO2 (saturazione annuale a 21) oltre i limiti del 52%. “Il problema dell’inquinamento atmosferico – scrive Legambiente – non è un problema esclusivamente ambientale ma anche, e soprattutto, sanitario. La recente pandemia ci ha insegnato quanto importante sia la salute delle persone e quanto questa dipenda dall’ambiente che ci circonda”. Qui il report completo.