“Sfortunatamente la Russia ha rifiutato la proposta di una tregua per la Pasqua, così come richiesto ieri, ancora una volta, da papa Francesco e dalla Santa Sede”. Queste le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelenky, nel corso di un video messaggio al popolo durante il quale ha annunciato che “questo dimostra quanto i leader di questo Stato tengano in considerazione la fede cristiana. Manteniamo comunque la nostra speranza. La speranza per la pace e che la vita vinca la morte”.
Sul fronte militare occhi puntati sulla situazione di Mariupol, dove l’amministrazione ha annunciato che potrebbero esserci fino a 9.000 persone sepolte in una fossa comune a Manhush, centro poco distante dalla città portuale occupata dai russi.
In un messaggio su Telegram, il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha ribadito che “Mariupol è nostra! La città è stata presa definitivamente e completamente”. “L’edificio amministrativo strategicamente importante dello stabilimento Azovstal è sotto controllo e tutto il territorio adiacente è stato sgomberato”.
“Tutti gli edifici nell’area della Azovstal sono praticamente distrutti. Hanno gettato bombe pesanti, bombe anti-bunker che provocano un’enorme distruzione. Abbiamo persone ferite e morte all’interno dei bunker. Alcuni civili sono intrappolati sotto gli edifici crollati”. Lo afferma Svyatoslav Palamar del battaglione Azov parlando alla Bbc dall’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Palamar, secondo quanto riporta la Bbc, ha spiegato che i civili si trovavano in aree separate rispetto a i combattenti. Si trovavano in sotterranei contenenti 80-100 persone ciascuno ma non è chiaro quanti civili ci fossero in totale perché alcuni edifici sono stati distrutti e i soldati non sono stati in grado di raggiungerli a causa dei bombardamenti. Gli ingressi ad alcuni bunker, ha spiegato, erano bloccati da lastre pesanti che sono grossi macchinari potrebbero spostare.
“Restiamo in contatto con quei civili che si trovano nelle aree che non possiamo raggiungere. Sappiamo che là ci sono bambini piccoli anche di 3 mesi”, ha detto l’esponente del battaglione Azov, che si è anche appellato affinché venga garantito ai civili un passaggio sicuro per uscire dall’acciaieria, chiedendo che un terzo paese o un organismo internazionale faccia da garante per la loro sicurezza.
“A causa del pericolo sui percorsi”, oggi in Ucraina “non ci saranno corridoi umanitari”, ha detto invece la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk che rivolge un appello a “tutti coloro che stanno aspettando l’evacuazione: abbiate pazienza, per favore aspettate!”.
(Ansa)