“Se la guerra in Ucraina perdura, la scuola italiana ha bisogno di risorse”. Queste le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenuto sul tema dei minori provenienti dall’Ucraina nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza alla Camera dei Deputati. “Nella nuova legge di bilancio bisogna mettere più risorse per la scuola – ha ribadito – lo dico in maniera chiara. A settembre non ci sarà più il personale Covid con il quale abbiamo finora affrontato l’emergenza Ucraina. Serve personale straordinario con competenze mirate”.
“Abbiamo dovuto costruire un’emergenza sull’emergenza. Stiamo affrontando questa fase con l’uso massiccio del personale Covid – ha detto il ministro – che a settembre non ci sarà e a breve avremo un problema di personale e uno più generale di formazione del personale. Abbiamo cercato un rapporto con le comunità ucraine sul territorio per la mediazione culturale.
Sul fronte delle risorse già in essere per le scuole – ha aggiunto il ministro Bianchi – abbiamo 1 milione di euro per l’assistenza linguistica, poi abbiamo risorse Ue del progetto Care, che però vengono attribuite soprattutto nelle regioni meno sviluppate, e questo è un problema perché vorremmo le risorse dove queste effettivamente servono”.
Il ministro ha precisato che ad oggi in Italia sono arrivati 16.045 minori ucraini. “Ci sono state due ondate di arrivi e poi una stabilizzazione. Il 93% dei minori arrivati ha tra i 3 e i 13 anni”.
Degli oltre 16mia minori ucraini “7.615 sono presenti nelle scuole primarie”. Ma in generale l’entrata dei profughi ucraini in Italia, ha sottolineato Bianchi, “ha seguito una tendenza diversa rispetto agli altri profughi perché la maggior parte di questi si è recata presso famiglie, le cosiddette badanti, che sono diventate il punto di riferimento per l’accoglienza. I bimbi più piccoli stanno presso le famiglie ma è bene ricordare che l’impostazione delle autorità ucraine prevede il ritorno di questi bambini in Ucraina per finire la loro formazione scolastica”.