Non c’è tregua dall’offensiva russa che prosegue ormai imperterrita da quasi due mesi, con un bilancio dei morti che cresce di giorno in giorno. Nella giornata di oggi Mosca ha dichiarato però di essere pronta ad una tregua, almeno per quanto riguarda i civili di Azovstal.
Un cessate il fuoco che riguarderebbe nello specifico l’acciaieria di Mariupol. La tregua però inizierà, fa sapere il generale russo Mikhail Mizintsev “quando e forze ucraine rintanate nello stabilimento Azovstal di Mariupol, bloccato dall’esercito russo, alzeranno bandiera bianca”. A questa volontà di tregua fa però da contraltare quanto accaduto a Popasna.
I russi hanno infatti aperto il fuoco su un autobus che stava evacuando i civili nella città che si trova nell’Oblast di Lugansk. Nel frattempo Putin ha accusato le “leadership della maggior parte degli Stati membri Ue di incoraggiare una sfacciata russofobia, che si manifesta in particolare nei campi culturale, umanitario e sportivo”. Negli scorsi mesi, ma anche più recentemente, ci sono stati diversi episodi infatti riguardanti atleti o artisti esclusi “perché russi”.
L’Italia intanto, nella persona di Mario Draghi, si prepara ad una visita a Kiev per un incontro faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il premier sta infatti valutando l’ipotesi di un viaggio in Ucraina, ma dovrà prima guarire dal Covid. Al momento è ancora positivo e in isolamento a Città della Pieve.
Foto Instagram Zelensky