L’Italia conta su un parco autobus vecchio e inquinante. Lo rivela il report sulla base delle informazioni fornite dalla Motorizzazione Civile, aggiornato a marzo 2022: in Puglia, l’età media dei veicoli assicurati del parco autobus italiano è di 10,5 anni, e fa peggio della media nazionale (10,1 anni).
Tra le strade del capoluogo pugliese e della sua provincia si contano appena 3 mezzi elettrici o a idrogeno, a emissioni zero. A farla da padrone sono i motori diesel, di cui l’11% perfino Euro2. Il confronto con altre grandi città è impietoso: come detto a Bari si contano 3 bus elettrici o a idrogeno, mentre a Milano se ne contano 177, a Torino 103 (dati di marzo 2022).
Bari attende la sua rivoluzione elettrica nel trasporto su gomma. Fondamentali saranno i fondi derivanti dal Pnrr per cambiare il volto almeno del trasporto pubblico locale. Dallo scorso dicembre il governo ha destinato a Bari lo stanziamento di circa 95 milioni di euro per l’acquisto di nuovi autobus elettrici o alimentati ad idrogeno e l’implementazione delle infrastrutture ad essi connesse.
A questi fondi si aggiungono i 159 milioni con cui il ministero dei Trasporti ha finanziato per il nuovo sistema di BRT (bus rapid transit) anch’esso a totale conduzione elettrica. “Da qui parte una nuova storia, totalmente green, per la mobilità pubblica a Bari”, il commento del sindaco Antonio Decaro.
A livello nazionale – sempre dalla Motorizzazione Civile, tra ottobre 2021 e marzo 2022, emerge che a fronte di un aumento di 142 unità del numero complessivo di autobus assicurati destinati al TPL circolanti in Italia (da 44.103 a 44.245), cresce di 221 unità il numero di mezzi a zero emissioni (passati da 436 a 535 unità) e ibridi (da 480 a 602 unità). Parallelamente, il numero di autobus più inquinanti (Euro 1-3) è sceso di 1.078 unità (da 14.664 a 13.586).