“Non importa quanti soldati i russi hanno portato, noi combatteremo. Noi ci difenderemo”, ha aggiunto Zelensky “Sono grato a tutti i nostri combattenti, a tutte le nostre città eroiche nel Donbass, a Mariupol, così come alle città della regione di Kharkiv che si difendono, che difendono il destino di tutta l’Ucraina, frenando le forze degli invasori”. Il leader ucraino ha rivolto un pensiero alle città di Rubizhne, Popasna, Zolote, Lysychansk, Severodonetsk, Kramatorsk, “e tutti coloro che sono stati con l’Ucraina in tutti questi anni e per sempre”.
Il presidente ucraino inoltre è tornato a chiedere armi all’Occidente definendo ogni ritardo nelle forniture come un “permesso alla Russia per uccidere” la sua gente. “Circa 5.000 bambini sono stati deportati” dalla regione di Mariupol in Russia dall’inizio dell’invasione russa”, ha detto Zelensky. Prosegue intanto l’assedio di Mariupol. Sono almeno 1.000 i civili che si stanno nascondendo nei rifugi sotto l’acciaieria Azovstal, per lo più donne con bambini e anziani. E il sindaco Vadym Boichenko ha detto che circa 40.000 civili sono stati «deportati con la forza» dalla città verso la Russia o le regioni dell’Ucraina controllate dai russi.