“Ce lo dicevamo spesso di essere stati fortunati a incontrarci, di aver dato ciascuno molto all’altro. Eri un uomo sempre presente, sempre al mio fianco, un papà innamorato follemente delle sue principesse, un papà che, nonostante la stanchezza, dopo una giornata di lavoro, giocava con loro”.
Sono solo alcune delle parole che, Giuseppina Musti, vedova di Giuseppe Tupputi (barista ucciso a Barletta lo scorso 11 aprile), ha voluto dedicare a suo marito alla fine della cerimonia funebre a lui dedicata. Tupputi era nel suo bar quando, dopo un litigio nato per una birra, un cliente ha sparato tre colpi di pistola ferendolo a morte. “Nel lavoro eri il mio punto di riferimento – ha raccontato la donna – il mio consigliere, quello che mi sgridava e mi faceva comprendere gli errori. Avevamo mille progetti, sogni e desideri ma siamo riusciti a realizzarne solo una piccola parte, l’altra è stata strappata via brutalmente e senza motivo” – ha aggiunto.
“Ora devi promettermi di non lasciarmi mai più e di guidarmi a educare le nostre come volevi tu, con sani valori e principi, dovrai starmi al fianco – ha proseguito la donna – Vola più in alto che puoi, ti amo e sempre ti amerò. Ricordati di sorridere sempre, come hai sempre fatto” – ha concluso. In tanti hanno salutato il 43enne. All’uscita del feretro dalla chiesa erano circa un centinaio le persone che hanno applaudito facendo volare, inoltre, 43 palloncini bianchi. Di questi, uno, il più grande, era un cuore rosso su cui era scritto “Ciao Peppe”.
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