Il Politecnico di Bari è al decimo posto (su 94 università), per la qualità della ricerca del personale neoassunto. E’ quanto emerge dalla terza Valutazione della Qualità della Ricerca delle università italiane effettuata dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca.
I risultati, che per questa edizione si riferiscono al quinquennio 2015-2019, sono stati presentati ieri a Roma e il Politecnico di Bari ha ottenuto, nel complesso, un risultato molto positivo. In particolare, Poliba, oltre ad aver conquistato il decimo posto su 94 università, per la qualità della ricerca del personale neoassunto, è il primo tra i Politecnici con un voto medio dei prodotti scientifici risultato “Eccellente”.
“Questo dato è per noi particolarmente soddisfacente – ha commentato il rettore, Francesco Cupertino – perché evidenzia quanto peso abbia avuto la qualità dei giovani ricercatori nel risultato complessivo. Indirettamente, rappresenta anche un riconoscimento alla qualità del nostro reclutamento. Merito e qualità vanno sempre di pari passo e tracciano la strada da seguire per le grandi sfide tecnologiche dei prossimi anni” – ha concluso.
L’Anvur, in particolare, valuta i prodotti di ogni ateneo (cioè gli articoli scientifici pubblicati nei diversi settori della ricerca) distinguendoli per profili, nello specifico tra quelli del personale che ha mantenuto lo stesso ruolo nel periodo 2015-2019 e quelli, invece, del personale che è stato assunto o che ha fatto passaggi di carriera nello stesso periodo. Ogni prodotto, quindi, viene attribuito a uno specifico profilo, con una scala di valutazioni e punteggi che va da eccellente ad estremamente rilevante (punteggio 1) a scarsamente rilevante o non accettabile (punteggio 0).
Per ogni profilo, è stato calcolato: punteggio medio, ovvero misura la qualità media di tutti i prodotti di ogni ateneo indicatore qualitativo (R) che misura la qualità dei prodotti di ogni ateneo rispetto alla qualità media di tutti gli altri atenei indicatore quali-quantitativo (IRAS) che misura la qualità dei prodotti valutati tenendo conto anche della dimensione (numero totale di prodotti) dell’ateneo. Infine, nelle graduatorie l’ANVUR ha suddiviso gli atenei in quartili, in base alle dimensioni dell’ateneo. Per quanto riguarda l’indicatore R, quello della qualità della ricerca, il Politecnico di Bari ha ottenuto tutti punteggi superiori a 1, quindi superiori alla media.
Nel dettaglio, Poliba si posiziona: per il profilo A (personale che ha mantenuto lo stesso ruolo nel quinquennio considerato) al 7° posto nel quartile (dimensioni) di riferimento (R = 1,00886); per il profilo B (neoassunti), al 2° posto nel quartile di riferimento (R = 1,03393) Considerando, invece, il totale dei prodotti scientifici (profilo A + profilo B), Il Politecnico si posiziona al 1° posto nel quartile di riferimento, con R = 1,03111. E tra i Politecnici è primo, in valore assoluto, per la qualità dei prodotti della ricerca. I risultati della VQR saranno utilizzati dal Ministero dell’Università e della Ricerca per ripartire l’80% della quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (il principale canale di finanziamento pubblico delle università italiane), per cui il Politecnico di Bari può aspettarsi un buon risultato nella prossima ripartizione del fondo.