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Bari, dagli aiuti ai negozi alla riapertura del mercato di via Amendola: così il Comune vuole salvare il commercio

Pubblicato da: redazione | Gio, 14 Aprile 2022 - 13:00

Un programma a sostegno delle attività di prossimità a Bari per supportare il commercio, soprattutto dopo la crisi dettata dall’emergenza sanitaria. E’ quanto presentato questa mattina dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, insieme agli assessori allo Sviluppo economico e alla Trasformazione digitale, Carla Palone ed Eugenio Di Sciascio, alla presenza, inoltre, del direttore della ripartizione Sviluppo economico Mario Marchillo e della responsabile del job centre Porta Futuro Mina Bonante.

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Si tratta, in particolare, di un programma coerente con gli obiettivi della politica di coesione 2021-2027 dell’Unione Europea volta a rafforzare la tenuta economica e sociale dei territori, a promuovere la crescita e la competitività delle PMI e a sostenere investimenti che generino benefici sociali e sviluppo territoriale e comunitario. Il piano si snoderà in quattro misure fondamentali che prenderanno il via a partire dalle prossime settimane.

La programmazione si svilupperà nell’arco del triennio 2022-2024 attraverso 13 azioni d’intervento. Nel corso di quest’anno ne partiranno 4 per un investimento complessivo pari a 6 milioni di euro, a cui si aggiungerà un momento di condivisione con tutti gli operatori commerciali e gli stakeholder cittadini in programma l’ultima settimana di maggio, con l’obiettivo di avviare una discussione collettiva e partecipata sulle reali possibilità per l’economia urbana futura della città di Bari. Gli interventi presentati questa mattina e che saranno attivati nei prossimi mesi sono:

  • Un negozio non è solo un negozio: l’iniziativa sostiene gli esercizi di vicinato esistenti con contributi a fondo perduto finalizzati ad effettuare investimenti e ottimizzare la gestione stessa dell’attività. In cambio, gli esercizi di vicinato beneficiari si impegnano a promuovere attività e servizi per migliorare il quartiere in cui sono insediati. Con questa misura il Comune di Bari intende sostenere investimenti da parte degli esercizi di vicinato esistenti per promuovere azioni sostenibili attraverso l’acquisto e la posa in opera di sistemi per la riduzione dell’impatto ambientale (ad esempio, interventi per il risparmio energetico, per il risparmio e il riutilizzo delle acque, allestimenti green, mezzi di mobilità a basso consumo, ecc.); per aumentare la sicurezza attraverso l’acquisto e la posa in opera di sistemi adeguati (ad esempio, allarmi anti-intrusione, impianti di videosorveglianza, nebbiogeno, ecc.); per garantire l’accessibilità degli ambienti attraverso interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche; per favorire la digitalizzazione attraverso l’acquisto di tecnologie e servizi informatici e di comunicazione (ad esempio, sistemi per il commercio elettronico, sistemi di prenotazione, metodi di pagamento digitali, ecc.); per promuovere la cura e la valorizzazione dello spazio pubblico (ad esempio, acquisto e posa in opera di elementi di arredo mobili, cura del verde di pertinenza, ecc.). Budget: 3 milioni; Destinatari: esercizi di vicinato e pubblici esercizi esistenti; Contributo per progetto: 50.000 euro; Timing: bando a sportello maggio 2022.
  • Mercato futuro: si tratta del progetto di rifunzionalizzazione e gestione del mercato comunale coperto di via Amendola come “mercato contadino” in applicazione del D.M. 20/11/2007 “Attuazione dell’art. 1, comma 1065, della legge 27 dicembre 2006 n. 296 sui mercati riservati all’esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli”. Con Mercato futuro il Comune di Bari intende sperimentare la realizzazione in città di un mercato a km 0 che coniughi finalità ecologiche, educative e sociali con obiettivi di sostenibilità economica. Timing: bando per l’affidamento in concessione a giugno 2022.
  • Mercato vivo: la misura nasce per sostenere progetti di animazione commerciale, culturale e sociale da realizzare nei mercati su strada e nei mercati coperti cittadini al fine di migliorare le attività di vendita e i servizi, sperimentare nuove funzioni e utilizzi, coinvolgere nuovi pubblici o prolungare gli orari di apertura. Budget: 1 milione di euro di contributi economici a fondo perduto per le spese di investimento e quelle di gestione, per servizi di formazione e accompagnamento in favore di soggetti proponenti e dei beneficiari per l’intero ciclo del progetto; Timing: bando a sportello luglio 2022.
  • Strade vive: la proposta intende sostenere le associazioni di strada e l’animazione delle strade commerciali della città. L’obiettivo è quello di promuovere il protagonismo dei commercianti e favorire collaborazioni e alleanze tra loro. Strade vive finanzia programmi di animazione sociale e culturale a fini commerciali, anche attraverso l’acquisizione di servizi e forniture, promosse da sodalizi di commercianti, costituiti e costituendi, in collaborazione con associazioni e comitati locali. Budget: 2 milioni di euro; Destinatari: associazioni di scopo tra esercizi di vicinato e pubblici esercizi; Contributo: 150.000 euro massimo a progetto; Timing: bando a sportello a giugno 2022.

Gli obiettivi strategici mirano a favorire la nascita e lo sviluppo di una nuova scena commerciale della città capace di coniugare gli obiettivi economici dell’impresa con finalità di carattere sociale e culturale; sostenere gli investimenti degli imprenditori di vicinato di Bari affinché promuovano l’innovazione, la sostenibilità ambientale, l’accessibilità, la sicurezza e la qualità urbana; promuovere il protagonismo dei commercianti, la collaborazione tra loro e stimolare la loro funzione nella scena sociale e culturale cittadina come leva per la rivitalizzazione del tessuto urbano e ancora, facilitare un’economia dei luoghi per contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale che coinvolge le aree della città più distanti dal centro per rafforzare l’economia urbana. A questi, in futuro, seguiranno ulteriori interventi che punteranno non solo a sanare le mancanze dovute ai due anni di emergenza sanitaria che ha messo a durissima prova soprattutto le attività commerciali di vicinato, di svago, di servizi alla persona e di somministrazione a causa del blocco o della riduzione delle aperture per lunghi mesi, ma anche a dare sostegno continuo. Ragion per cui, l’amministrazione, ha scelto di puntare su un pacchetto che non preveda solo il riconoscimento dei ristori, ma vada oltre, con l’obiettivo di promuovere e accompagnare una fase di rigenerazione e rinascita del commercio e trovare soluzioni ed equilibri nuovi anche in seguito alla variazione della domanda e dei nuovi scenari di consumo.

“Oggi presentiamo un manifesto che vuole raccontare una nuova scena dell’economia urbana di Bari – ha dichiarato Decaro – la nostra città è sempre stata associata culturalmente ed economicamente al settore del commercio. Sappiamo tutti che, prima del covid e della crisi legata alla pandemia, la città stava vivendo una stagione di cambiamento: cambiavano gli stili di vita, i punti di riferimento commerciali, cambiava l’esperienza stessa dell’acquisto per una serie di fattori che tutti conosciamo. Poi è arrivata la pandemia che ha cambiato il mondo e inevitabilmente le nostre vite sotto tutti i punti di vista. Ognuno di noi, sia nella sfera sociale sia in quella individuale, ha dovuto modificare almeno uno dei propri comportamenti abituali. E questo ha determinato inevitabilmente un cambiamento nella società, a partire dalla sfera economica” – ha sottolineato ricordando l’importanza delle botteghe di città.

“Per noi un negozio – ha proseguito – non è mai stato solo un negozio e, a maggior ragione, non lo è oggi: per noi l’insieme delle attività commerciali rappresenta un’infrastruttura economica, sociale, relazionale e culturale diffusa in tutta la città che può davvero fare la differenza. Questo è il primo capitolo della storia della nuova Bari commerciale che stiamo costruendo tenendo insieme gli assessorati allo Sviluppo economico e alle Politiche attive del lavoro, con l’aiuto di Porta Futuro che in questi due anni si è dimostrato un valido punto di riferimento per tutte le attività economiche della città. Abbiamo composto un programma articolato su più misure strategiche che hanno l’obiettivo di sostenere le attività economiche e incentivarle ad attivare nuovi percorsi, individuali o collettivi. Quelle che presentiamo oggi sono le prime quattro misure ma già nei prossimi mesi pubblicheremo le altre che puntano alla valorizzazione dell’artigianato storico, dell’economia del mare, della nuova identità commerciale per alcune strade della città cercando di proiettare Bari su un nuovo scenario di economia di prossimità” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle di Eugenio Di Sciascio.

“Siamo in una fase di grande trasformazione, si trasforma la città, l’economia e con queste anche le politiche pubbliche dell’amministrazione – ha commentato – Porta Futuro, nato come una scommessa del Comune di Bari, è diventato un luogo dinamico che ha maturato competenze e profili sempre più specialistici nel settore delle politiche attive del lavoro e di supporto all’economia cittadina, anche e soprattutto durante il periodo nero post-pandemico. Noi crediamo che l’economia della città oggi sia unica, nel rispetto delle specificità di ogni settore, e per questo è necessario un approccio ad ampio spettro, integrale, che sappia tenere insieme una serie di fattori, dagli stili di vita all’innovazione tecnologica, fino alla transizione ecologica. Tutte componenti necessarie se vogliamo puntare ad un nuovo scenario economico e sociale cittadino. Le misure presentate oggi saranno supportate tecnicamente da Porta Futuro che si occuperà della gestione operativa. Questo piano vuole essere solo la base su cui articoleremo una profonda riflessione con il mondo dell’economia, dell’industria e sulle trasformazioni oggi in corso a livello urbano, in un momento partecipativo che si svolgerà a fine maggio, strutturato proprio nella modalità di forum, che ci permetterà di testare gli umori e le proposte che possono arrivare dal tessuto economico e imprenditoriale della città” – ha concluso.

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