Il vino Primitivo, tipicamente pugliese, ha segnato un incremento dei consumi in volume del 5,2% e dell’11% in valore risultando, ad oggi, uno dei vini più venduti in Italia con più di 4 milioni e mezzo di litri.
E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, su dati Iri relativi alla grande e media distribuzione a livello nazionale riguardante il 2021. I dati sono stati diffusi in occasione del Vinitaly. Si tratta, in particolare, di un’ulteriore aumento delle vendite del Primitivo nel 2021 in Italia che arriva dopo una crescita del 23,6% nel 2020.
“Un risultato sorprendente – ha sottolineato l’associazione – con un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani che in tempo di pandemia e tensioni internazionali premiano anche negli acquisti di vino le produzioni legate al territorio, da quelle più blasonate a quelle che negli ultimi anni hanno saputo conquistarsi un fiorente mercato”. Il risultato, ha aggiunto Coldiretti è frutto di una conferma della alta qualità offerta dalla Puglia grazie soprattutto alla biodiversità e alla tradizione millenaria della viticoltura tricolore.
“Il vino – ha specificato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione” – ha concluso.
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