Sopralluogo nella struttura del Twiga Beach Club di Otranto. E’ quanto avvenuto questa mattina da parte dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce davanti ai quali è in corso il processo per i presunti abusi edilizi legati alla realizzazione del lido.
La struttura fu messa sotto sequestro nel 2017 quando mancavano pochi mesi all’inaugurazione. Obiettivo del sopralluogo è stato quello di verificare se la realizzazione del lido dei vip – per il quale inizialmente l’imprenditore Flavio Briatore aveva concesso l’uso del suo marchio, per poi ritirarlo con l’apertura dell’inchiesta – abbia realmente comportato danni irreversibili nella sua fase di realizzazione, con colate di cemento contribuendo alla trasformazione ambientale, così come sostiene la Procura. Allo stesso modo, il sopralluogo, ha l’obiettivo di constatare se invece, le strutture amovibili non abbiamo provocato il danno contestato in quanto “appoggiate”, così come sostengono le difese dei tre imputati, tra cui anche il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, all’epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori.
Ad oggi nel corso del processo sono emerse diverse dichiarazioni, tra queste molte contrastanti da parte dei consulenti sulla possibilità o meno di realizzare la struttura con quanto previsto dal piano regolatore e quanto previsto dalla normativa degli “accessi al mare”. Dopo il Twiga i giudici hanno effettuato la medesima comparazione anche al ” Dolce Riva”, lido vicino anch’esso sotto sequestro. Al sopralluogo erano presenti, tra gli altri, anche il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, gli avvocati e i consulenti della Procura e delle parti.