In Ucraina l’offensiva russa prosegue senza sosta e i negoziati non fermano gli scontri bellici. Sale a 50 il bilancio dei morti in seguito al raid avvenuto alla stazione di Kramatorsk (nella regione di Donetsk) nella mattinata di oggi. Di questi 10 sono bambini. In stazione, nel momento dell’attacco, si trovavano migliaia di profughi che aspettavano di essere evacuati.
“Un massacro deliberato” – ha detto il primo ministro degli Esteri, Kuleba. Mentre Mosca nega la responsabilità dell’attacco che, secondo il ministero della Difesa, è stato compiuto da un battaglione missilistico ucraino dalla località di Dobropolye con l’intento di “Impedire ai civili di partire e usarli come scudi umani”.
“L’attacco missilistico di questa mattina alla stazione usata per evacuare civili in Ucraina è spregevole – ha scritto in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – “sono sconvolta e offrirò personalmente le mie condoglianze al presidente Zelensky. I miei pensieri vanno alle famiglie delle vittime” – ha concluso la presidente della commissione Ue, reduce da una visita in Ucraina, in particolare a Bucha.
“Qui è successo l’impensabile – ha dichiarato – abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l’umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi” – ha concluso. Nel frattempo, dal Pentagono, giungono voci in merito alla possibilità che Putin abbia rinunciato a conquistare Kiev. Gli Usa però non rallentano le forniture di armi all’Ucraina, anzi, ha dichiarato di essere intenzionata a potenziare i rifornimenti.
Dal G7, inoltre, c’è l’annuncio di nuove sanzioni economiche e finanziare nei confronti della Russia. L’Unione Europea ha chiesto un embargo totale su gas e petrolio russi. I 27 ambasciatori dei Paesi membri hanno dato il via libera al quinto pacchetto di sanzioni, quest’ultimo include l’embargo graduale all’import di carbone russo.