“Tenere in piedi l’ospedale Covid della Fiera del Levante non è un capriccio ma una necessità che si fa sempre più pressante con l’aumento dei contagi”. A parlare è Marco Lacarra, deputato e segretario del Pd pugliese.
“Come ha ribadito il Ministro Speranza e il Capo della Protezione Civile Curcio, non possiamo pensare che la pandemia sia finita di colpo. Così come chiediamo ai cittadini di continuare a tenere atteggiamenti responsabili, la politica e le istituzioni non possono permettersi di abbassare la guardia, smantellando in quattro e quattr’otto la rete di presidi che ha consentito alla nostra Regione di primeggiare nel contrasto al Covid. Soprattutto se si parla dell’ospedale in Fiera, visto l’enorme contributo che ha dato sin dalla sua inaugurazione e in particolar modo nella fase più acuta della pandemia lo scorso inverno”.
“La struttura – prosegue – continua ad essere importante per una serie di motivi. Innanzitutto, per un principio di precauzione visto la recente impennata dei contagi e la crescente pressione sulle strutture ospedaliere. In secondo luogo, perché l’utilizzo di quella sede per cure e vaccinazioni ci consente di ‘liberare’ altri importanti presidi del territorio dalle incombenze che derivano dalla conversione di interi reparti per i pazienti Covid, come nel caso del Policlinico di Bari. La scelta, dunque, risponde all’esigenza strategica di essere preparati e pronti a qualunque esigenza, per tutelare il diritto all’assistenza di chi è colpito dal virus senza ledere quello di altri cittadini di accedere ad altro tipo di cure, spesso più urgenti e gravi.”
“Trovo ingenerose e fuoriluogo le reazioni di queste ore alla richiesta del Presidente Emiliano di assicurare continuità alla struttura. Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa – conclude Lacarra – è che la salute è un bene incomprimibile, da tutelare sempre.”
Forti invece erano state le critiche del consigliere regionale del Pd, Fabiano Amati: “L’ospedale in Fiera è stata una scelta sbagliata – ha detto – peraltro foriera di sperperi e guai vari; tenerlo in funzione può solo allargare il fronte delle responsabilità e aggravare i problemi che già ci sono. Averlo usato per curare le persone è il minimo sindacale e non può essere usato come argomento a giustificazione degli errori, perché una soluzione più razionale avrebbe avuto la stessa utilità. Ora bisogna attendere le dimissioni degli ultimi pazienti e smantellare la struttura avendo cura di recuperare altrove arredi e attrezzature. E tutto questo è possibile approvando un accordo in grado di definire tempi certi, così come chiede giustamente il sindaco di Bari Antonio Decaro, possibilmente senza oneri a carico della Regione o riducendoli al minimo indispensabile”.