Annullata la sentenza di primo grado con la quale l’ex gip tranese, Michele Nardi, era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
A deciderlo la Corte d’appello di Lecce la quale ha dichiarato la propria incompetenza territoriale in favore della Procura di Potenza. Nardi, in particolare, era accusato di aver garantito esiti processuali favorevoli in più vicende giudiziari e tributarie in favore di imprenditori coinvolti nelle indagini dei pm di Trani in cambio di denaro, gioielli e varie utilità.
La sentenza è stata annullata inoltre anche nei confronti degli altri 4 imputati. Oltre a Nardi il Tribunale di Lecce, in particolare nel novembre 2020, aveva condannato a 9 anni e 7 mesi di reclusione l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro in quanto ritenuto complice dell’ex pm tranese, Antonio Savasta. All’avvocatessa barese Simona Cuomo erano invece stati inflitti 6 anni e 4 mesi. Cinque anni e sei mesi a Luigi Patruno e infine 4 anni e tre mesi a Savino Zagaria, cognato di Savasta.
La Corte d’appello di Lecce ha dunque accolto una delle eccezioni preliminari presentate nella scorsa udienza dal legale di Nardi, contestate dalla pubblica accusa. Tra queste, la competenza territoriale con la quale veniva chiesto di spostare a Potenza il procedimento (in quanto collegato alle funzioni di Carlo Maria Capristo, l’ex procuratore di Trani e di Taranto, indagato nel capoluogo lucano).
(Foto tribunale.lecce.giustizia.it)