Dopo oltre un mese l’offensiva russa prosegue senza sosta. Le città sono ormai completamente distrutte. A Mariupol non si contano i danni, dove è in corso l’evacuazione di circa 2mila civili.
Anche nelle altre città la situazione è analoga, con bombardamenti che proseguono senza alcuna tregua. L’Università Nazionale di Karazin è stata “completamente distrutta” dagli attacchi aerei dell’esercito russo a Kharkiv. E’ quanto ha riferito il vice ministro dell’Istruzione ucraino, Andriy Vitrenko. Le attività, in particolare i corsi, saranno spostate in un luogo più sicuro, ha fatto sapere ancora il vice ministro. Quello di Kazanin, dopo quello di Leopoli, era uno dei principali atenei del paese. Nel frattempo proseguono scontri a Kiev, in particolare a nord e ad est della capitale, ma non solo.
Un incendio si sarebbe sviluppato in un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, in territorio russo non lontano dal confine ucraino. Mosca attribuisce la responsabilità all’attacco di due elicotteri delle forze ucraine. Questi ultimi, secondo quanto affermato dal governatore dell’Oblast di Belgorod, sarebbero entrati nello spazio aereo russo a bassa quota. Nella giornata di oggi si è tenuto il nuovo round di colloqui negoziali tra Ucraina e Russia. Dopo più di un mese non c’è ancora nessuna soluzione concreta che lasci intravedere la fine del conflitto. Il presidente turco, Erdogan, ha ribadito l’offerta già effettuata negli scorsi giorni riguardante la possibilità di ospitare un incontro tra il leader russo e il presidente ucraino.
Foto dal conflitto