Giovanni Stefanì rinuncia al ricorso e non sarà più presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari. E’ quanto deciso dallo stesso presidente in seguito alla sentenza che lo ha dichiarato ineleggibile. Sentenza che lo stesso aveva dichiarato negli scorsi giorni di voler impugnare. Oggi però, Stefanì, ha fatto dietro front, dichiarando in un lungo post di non voler più proseguire con l’impugnazione. Fattore che, inevitabilemente, lo scioglie dal ruolo di presidente dell’ordine degli avvocati.
“Con sentenza n. 12 del 2022 il Consiglio Nazionale Forense, in accoglimento del reclamo elettorale dei candidati (alcuni eletti, altri non eletti) nella lista del sindacato avvocati di Bari e di un non candidato (reclamo che in prima istanza era stato rigettato per inammissibilità), ha dichiarato la mia ineleggibilità e annullato la mia elezione, nonostante la proposta domanda di annullamento di tutti i risultati elettorali – ha scritto Stefanì – due mini mandati (a seguito di rispettive competizioni elettorali e di durata infrabiennale) separati da un periodo di commissariamento, sono stati compattati in un unico periodo in modo da renderlo computabile ai fini del divieto del triplo mandato consecutivo” – ha sottolineato.
“La domanda di annullamento delle elezioni del 2019 e di tutti i risultati elettorali (che di per sé non avrebbe meritato l’accoglimento) – ha proseguito – è stata ridotta all’annullamento della sola mia elezione (sebbene mai espressamente richiesta). Queste, in sintesi, le ragioni della decisione assunta dal CNF e che non riesco a condividere perché non rispondenti alla eccezionalità del mio caso e che, attraverso una non univoca applicazione della legge elettorale, tracciano un percorso motivazionale non congruente rispetto alla domanda. L’impugnazione della richiamata decisione, però, significherebbe consentire il procrastinarsi di diffide, intimazioni e mistificanti comportamenti che si ripercuotono in danno anche di altre persone, oltre ad avere il chiaro intento di gettare discredito sulla mia persona” – ha aggiunto ricordando poi la sua storia e quella della propria famiglia che, sottolinea ancora, “rendono sterili e strumentali le maldestre allusioni a fatti, volutamente mal riportati, che nulla hanno a che vedere con la carica di Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, rispetto ai quali la mia estraneità e la assoluta mancanza di responsabilità è stata pubblicamente acclarata” – ha specificato.
“È tempo di porre fine al clima di livore e ostinata violenza verbale e mettere al riparo la dignità del nostro foro – ha aggiunto – per questo rinuncio al mio diritto all’impugnazione, peraltro a soli nove mesi dalla scadenza naturale del mandato. Il mio impegno, però, non è finito. Resterò accanto al mio, al nostro, Consiglio che potrà continuare a contare sul mio sostegno, sul mio contributo. La grande fiducia accordatami, più volte, dalle avvocate e dagli avvocati baresi non sarà tradita e il largo consenso non resterà minimamente scalfito da inusitati e illeciti comportamenti. Il mio operato è sotto gli occhi di tutti e la volontà di mettercela tutta resta ferma nelle plurime testimonianze, nei fatti, quelli veri, nelle numerose attestazioni di stima e affetto, che, oltre ogni mia previsione, mi stanno giungendo questi giorni. Sono certo che la nostra Istituzione continuerà a viaggiare su strade sicure grazie alla fiducia a suo tempo riposta nella nostra squadra, che potrà contare su una solida maggioranza, senza temere il confronto, superando strumentalizzazioni e maldestri tentativi di modificare il risultato elettorale. Io sarò con loro e insieme porteremo a termine il mandato ricevuto, consapevoli di poter contare ancora sul sostegno di tanti. Continuerò a impegnarmi affinché l’avvocatura riesca a ritrovare unità e possa andare fiera dei propri ideali e riguadagnare i propri diritti, con dignità e lealtà, nell’interesse generale della tutela delle persone” – ha concluso ringraziando tutte le persone che lo hanno supportato nel corso degli anni.
Foto repertorio