Commercianti e residenti: erano in tanti a dire no alla scelta dell’amministrazione comunale. La questione, che sta agitando gli animi di chi vive e lavora in via De Rossi e via Quintino Sella, è l’idea – prossima alla realizzazione – di creare piste ciclabili che – a detta di tanti – sono impensabili su due arterie della città. Le ragioni sono presto spiegate: sicurezza in primis ma anche l’inevitabile riduzione della careggiata e, di conseguenza, dei posti auto che in centro sono già oggi un miraggio. Al malcontento generale, è seguita una raccolta firme. L’idea – coordinata dal legale Attilio Simone – è quella di dar vita a un comitato e di provare a costruire un dialogo con il primo cittadino, Antonio Decaro. Al momento sono 50 le firme raccolte sulla sola via De Rossi. Nella petizione sono stati coinvolti anche commercianti e residenti di via Quintino Sella.
“L’amministrazione – tuonano in molti – farebbe bene a sospendere la decisione e ad ascoltare la voce di residenti e commercianti. Oltre alla inopportunità, soprattutto in questo momento di crisi economica, si fanno sempre più corpose le motivazioni tecniche che non giustificano una scelta del genere. L’intera carreggiata si ridurrebbe ad una sola corsia con inevitabile e oggettiva difficoltà nella gestione ordinata del traffico e del pronto intervento dei soccorsi (mezzi di pubblica sicurezza, ambulanze in primis) per non parlare della difficoltà per i soggetti più fragili (diversamente abili) che hanno bisogno di essere accompagnati nel punto più vicino possibile alla loro abitazione”.
“D’altro canto – proseguono – l’esperienza della ciclabile di corso V. Emanuele non è affatto positiva. Chiunque veda il corso la prima parola che gli viene in mente è disordine. Disordine nel traffico, disordine nei parcheggi di necessità (quelli che prima lasciavano l’auto temporaneamente in seconda fila si sono ritrovati a parcheggiare sulla ciclabile), disordine nella tenuta della ciclabile stessa (monopattini buttati a terra, sui marciapiedi, biciclette che non rispettano i semafori e sfrecciano agli incroci come se il codice della strada per loro non valesse). Replicarlo in via De Rossi (oggettivamente più stretta) potrebbe significare creare per volontà del Comune un potenziale grave pericolo per la salute e per la sicurezza.
Ciò che più ha creato malcontento è il metodo adottato dall’amministrazione: “Basta leggere il comunicato sul sito del Comune di Bari per comprendere che la costituenda “Consulta sulla mobilità” non può essere l’unico interlocutore per decisioni che attengono alla res pubblica. Quali competenze hanno, le pur encomiabili associazioni, per giudicare la tipologia, la qualità, le necessità nonché la bontà delle soluzioni tecniche prospettate? L’auspicio – concludono – è che l’Amministrazione comunale non solo faccia rientrare questa scelta che ha onestamente dell’assurdo, ma che apra una riflessione seria e rispettosa dei bisogni dei cittadini sul futuro della nostra città”.